martedì 29 marzo 2016

Sci Alpinistica, "Gran Paradiso" (4061m) da Pont via Rifugio Vittorio Emanuele, Sabato 26 e Domenica 27 (Pasqua) Marzo 2016

Salita da Pont


Ormai arrivato a Primavera: ho deciso di alzare un po’ l’asticella delle mie passeggiate di scialpinismo.
 
E come obiettivo mi sono messo quello di avvicinarmi con rispetto quanto più possibile ad un 4000m. Sul Gran Paradiso con gli sci ne avevo sentite tante (anche da diverse guide alpine) e ne avevo letto molto: quale fosse la stagione migliore  per andarci e se salire dal rifugio Chabod oppure dal rifugio Vittorio Emanuele. Opinioni non sempre convergenti. E poi, dopo che mi è saltato il weekend di Pasqua al mare, mi sono detto "perché non andare a vedere da vicino?"

E così mi sono organizzato: e ho scelto la via che va da Pont al Vittorio Emanuele. Il rifugio è già aperto per la stagione primaverile e ho trovato un letto nella camerata con mezza pensione a 30 euro. 

Sabato mattina sveglia con comodo e solita strada statale verso Aosta, ma poi da Arvier stavolta verso Valsavaranche e non Rhemes Notre Dame.  In fondo alla valle la strada finisce dove inizia la pista di fondo di Pont e li si parcheggia. Si percorre un traverso a tagliare la pista di fondo e subito su attraverso il bosco. Dislivello notevole per cui metto i coltelli. Si incontrano persone con ciaspole e/o ramponcini che tornano indietro insicure. Ad un certo punto realizzo che uno sci non ha più presa e vedo che il perno di aggancio del rampone agli attacchi si era divelto e ovviamente sulla massima pendenza!
 

Risolvo indossando i ramponcini per un centinaio di metri di dislivello, si forse eccessivo ma volevo anche testare la mia capacità di “problem solving”. Ben presto inforco di nuovo gli sci essendo le soli pelli più che sufficienti per arrivare al Rifugio. Avendo molto tempo a disposizione, l’intenzione è quella di pernottare al Vittorio Emanuele e ripartire solo dopo la colazione, ammiro il panorama mozzafiato con La Tresenta (3609m) e il Cianforon (3640m) che la fanno da padroni e scatto alcune foto.

Solita ottima atmosfera al Rifugio, il gestore che mi recupera un coltello con promessa di restituzione immediata il giorno dopo (cosa che ovviamente faccio quando saldo il conto!), cena alle sette e palpebra che cala poco dopo.

La mattina di Pasqua, poco prima delle sei (nonostante il cambio orario solare/legale) il solito trambusto dice che è ora di colazione e di avviarsi!

La traccia dei primi è nitida e i gruppetti davanti e dietro numerosi: italiani non tanti, anzi pochini, ma molti tedeschi, francesi, austriaci e spagnoli, ops catalani!

Prima sorpresa che tradisce quasi tutti è una temperatura supposta più mite del previsto per cui poco dopo fan tutti una pausa per alleggerirsi…sarebbe stato meglio essere pazienti: dopo la prima rampa la temperatura crolla e impone una seconda pausa per ricoprirsi! La montagna incute rispetto, ancora il sole non illumina la salita, anzi non si incontrerà fin oltre i 3500m. La salita non é in un paesaggio incantato come per l’Entrelor o per il Sigaro o per l’Arp Vieille, ma le pareti sono più scure e ripide, si capisce che qui si fa sul serio.

Le previsioni Meteo non erano delle migliori. Il meraviglioso cielo azzurro del giorno prima avrebbe dovuto lasciar spazio a “pioggia e nebbia” per le 12. Visti i nuvoloni che si addensavano e considerando che non si voleva passare un’altra notte al Rifugio, raggiunti i 3500m, soddisfatti dell’esperienza sia io che molti, tanti altri senza distinzioni di nazionalità, siamo tornati indietro. Beh la sciata è stata spettacolare, non difficile e di massima soddisfazione. Certo che anche in discesa l’attenzione alla traccia è dovuta essere esponenzialmente maggiore che in tutte le altre scialpinistiche vista l’oggettiva situazione di pericolo e l’avversità al rischio!

Giunti al Rifugio, pausa caffè e recupero del sacco a pelo lasciato lì per ridurre il peso e poi…sbaglio da manuale? Anziché scendere direttamente a Pont, avevo sentito di una nettamente più lunga ma piacevolmente sciabile traccia che obbligava a risalire due/trecento metri ma poi dopo essere rimasti a quota 3000m, sotto La Tresenta e il Cianforon, in direzione Grand Etret, si poteva godere di una piacevole sciata. Insomma, la regola è quella di studiarli bene prima i percorsi e purtroppo a causa di un qualche errore di valutazione, mi son trovato con altri tre sciatori a tagliare di netto la valle e ad affrontare situazioni non piacevoli. Poi raggiunto comunque il torrente, allora si che la sciata è stata piacevole fino a Pont. Vi allego la traccia (la terza) da non seguire, bisogna spingersi molto più a fondo nella valle.


La Tresenta (3609m) bene in vista

Inizio percorso di salita del giorno dopo

La Tresenta (3609m) e il Ciarforon (3640m)

Landscape dall'interno del Rifugio

Il tramonto del sabato

Cena al Vittorio Emanuele (2734m)

Getting ready at 7am

La discesa dal Gran Paradiso (4061m)

Durante la discesa riappare il Vittorio Emanuele

Rientro a Pont via Grand Etret (2284m)


Salita da Pont al Vitt Emanuele

Le tre tracce di domenica sono le seguenti: http://www.movescount.com/moves/move98830773 
o scrivetemi in caso di mancata visualizzazione.


verso il Gran Paradiso, rientro anticipato



Verso Pont via Grand Etret



lunedì 21 marzo 2016

Sci Alpinistica, "Entrelor" da Rhemes Notre Dame, Sabato 19 e Domenica 20 Marzo 2016


 
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I miei sci si godono un dovuto riposo all'arrivo


Partendo da Courmayeur, direzione Aosta, si imbocca sulla destra la strada per le valli di Rhémes e Valsavaranche, al successivo bivio si va a destra direzione Rhémes Notre Dame dove si parcheggia sulla sinistra subito dopo il paese. Anche qui mi sento di casa, non solo per i test effettuati la scorsa estate sulle Alte Vie, l’Alta Via 2 passa di qua, ma anche per il fantastico Trail corso il 30 Agosto e raccontato su Action Magazine http://www.actionmagazine.it/rubrica/Trail/201508311456-gran-paradiso-trail-un-altro-passo-verso-il-tor/

 

Il sabato partiamo più tardi del solito, tanto che già nel bosco incrociamo i primi che scendono. Un unico comun denominatore: tutti sorridenti e con commenti che oscillano da “bello, bello, bello” a “meraviglioso, 40 centimetri di polvere” a “la sciata più bella della stagione”. A quel punto non ci resta che aumentare la cadenza per andarci a godere quella meraviglia. Dalla Croce all’uscita del bosco, la vallata si apre meravigliosa come sempre. Il sole picchia duro senza neanche una piccola nuvola a temperarlo: di certo nessuno se n’è lamentato! Si sale su una neve davvero splendida nonostante l’orario, diretti fino a quota 3001m! A quel punto, visto che gli ultimi a scendere ci avevano urlato che non avevano più nessuno dietro, togliamo le pelli e ci ripromettiamo di tornare la mattina dopo per proseguire verso l’alto (“soli” 1255m di D+).

La discesa è davvero in linea con le alte aspettative che ci eravamo fatti. Si scende trovando ancora numerose vaste aree vergini con pause dettate dall’ammirazione per le proprie serpentine. Bello! Anche la discesa nel bosco fila via liscia su di un manto non ghiacciato come al solito, beh visto che iniziava a tramontare…

 

La domenica mattina si parte presto, molto presto, con solo un gruppetto che ci scivola via davanti e che ci traccia fino a 3396m, con 1750 m di D+ (fanno un totale di 3000m di D+, beh quello che affronteranno i Giovani al prossimo Trail du Rutor di inizio Aprile!). La neve è bella tanto quanto il giorno prima e la discesa ancora più goduriosa visto che molte erano le persone che ancora arrancavano ansimanti in salita!

 

Weekend da 5 stelle!

 

Ps: la scialpinistica del Entrelor è classificata in alcuni casi come MS (medi sciatori) e in altri BS (bravi sciatori). A mio giudizio la seconda classificazione è più opportuna per due fattori: la discesa tecnica attraverso il bosco e la parte finale della salita al colle (dove si richiede una più che media capacità nel fare le conversioni visto che alcuni tratti sono molto ripidi)

 


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Meravigliosa vista dalla Croce alla fine del bosco


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L'Entrelor da metà salita


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Sabato abbiamo tirato tardi: il sole tramonta


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Chalet in the middle of nowhere


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Rhemes Notre Dame alla fine della discesa

qui si incrocia la pista di fondo e si inizia la salita nel bosco




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ultimi metri


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La cornice da cui si ammira il Col Loson


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Vista dall'Entrelor


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Ci siamo!


 

La traccia di domenica è la seguente: http://www.movescount.com/moves/move97893608 o scrivetemi in caso di mancata visualizzazione.

 
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venerdì 18 marzo 2016

Marathon des Sables 8 - 18 Aprile 2016: ricordi del 2010

Il deserto in una delle sue forme: la sabbia
A pochi giorni dalla partenza della Marathon des Sables 2016, inizio a pubblicare delle foto della mia avventura nel deserto di qualche anno fa.


La Marathon des Sables è un'esperienza unica assolutamente da provare almeno una volta nella vita. La MdS vera e propria non inizia però nel deserto ma molte settimane prima, con la preparazione del materiale obbligatorio e dello zaino. Il veterano e organizzatore per il contingente italiano della Marathon des Sables ama sottolineare che le tre cose più importanti per una MdS di successo sono: "il peso dello zaino, il peso dello zaino e il peso dello zaino"!


Dopo lunga preparazione, alla pesatura ufficiale pre-partenza, ovvero quando la lunga fila di concorrenti si snodava sotto il sole per lasciare i borsoni che avrebbero ritrovato all'arrivo e per ritirare pettorale e razzo di segnalazione, il mio zaino pesava kg 7,999: ovvero raggiunto l'obiettivo di stare sotto gli 8kg con equipaggiamento obbligatorio totale, razioni di cibo/calorie minime obbligatorie per tutta la gara e macchina fotografica inclusa. Se volete saperne di più e per dubbi dell'ultimo momento scrivetemi, sarò felicissimo di trovare il tempo necessario a trasmettervi la mia esperienza.


Intanto godetevi le prime foto:

Il deserto di roccia e non solo sabbia

Monitoraggio dall'alto

Attimi di esaltazione: per la gioia dei fotografi


Bottiglia come cuscino per 6 notti: notare il numero di pettorale

Il cuscino diventa tazza per la colazione

Un ospite al campo, o ero io l'ospite?


Piedi malconci: uno dei tanti esempi

Piede non mio dopo la prima tappa


All'arrivo con due amici e il toscano

lunedì 14 marzo 2016

Sci Alpinistica, "Arp Vieille" da Bonne, Sabato 12 Marzo 2016

Sulla strada, all'incrocio con Planaval




Partendo da Courmayeur, si scende per la Statale verso Arvier e si seguono le indicazioni per Valgrisenche. Si supera il bivio per Planaval e a Valgrisenche quello per il Foyer e si sale a destra verso Bonne. Avevo già percorso questa strada quest'estate da già fatta per raggiungere la partenza Trek di Valgrisenche bellissima corsa organizzata molto bene e che ripercorre alcuni dei luoghi più belli di questa vallata spelndida (http://www.trekvalgrisenche.com/). 
 
Bonne si è rivelato un HUB per l’Eliski. E' da lì che stazionano i Minivan di Pellissier e al locale albergo alloggiano appassionati provenienti da Norvegia, Austria, Belgio, Olanda e Gran Bretagna. Probabilmente anche grazie all'esposizione della gita odierna, oggi si sentono meno i rumori degli elicotteri e visto che il sole picchia forte e gli Eliski si dirigono verso pareti meno esposte, come ad esempio quella sull'altro fianco della vallata dove spicca “il Sigaro” (di cui vi ho parlato nel mio precedente post)
 
Il mio Suunto arriva a segnare un +30° e si sale in maniche corte o dovutamente rimboccate: fattore vincente si rivelerà la crema solare protezione 50!
 
Grazie alla costanza delle gite di scialpinismo in Valle, in quest’annata particolarmente fortunata per gli appassionati locali, si sale serenamente ammirando il panorama. La vista è davvero incredibile e lascia intravedere a Est il Cervino, a Ovest le montagne francesi immediatamente al di là del confine e a Nord il Ruitor che compare all'improvviso mentre si risale la dorsale prima dell’arrivo: per fortuna la calma non mancava e le soste per le foto non sono state abolite.
 
La discesa in una neve sicuramente più pesante rispetto alla scorsa settimana, vedi sopra caldo ed esposizione, rende il rientro un po’ più faticoso e meno piacevole delle aspettative.
 
Se ne approfitta per una sosta panino, forse più lunga del dovuto, dopo la quale mi dimentico di far ripartire il Suunto, senza neanche poter dare la colpa al Genepy, purtroppo rimasto fuori dallo zaino!
 
A fine gita, riposti sci e scarponi, piacevole recupero sulla terrazza assolata del locale albergo con i tanti allegri e abbronzati stranieri che raccontavano delle loro avventure con l’Eliski!



 



Vista sule cime francesi ad Ovest




l'Arp Vielle da metà discesa

Il Ruitor si affaccia sulla sinistra durante l'ascesa lungo la dorsale


















La traccia è la seguente: http://www.movescount.com/moves/move96947880 o scrivetemi in caso di mancata visualizzazione. Defaticamento del giorno seguente, Col Fetita da Morge, fintanto che la nebbia lo ha permesso: http://www.movescount.com/moves/move96947860.


Suunto Movescount




lunedì 7 marzo 2016

Sci Alpinistica, "Il Sigaro" da Valgrisenche, Domenica 6 Marzo 2016


Prima di iniziare a salire attraverso il bosco

Fantastica gita di quasi 1200 metri di D+ (da oltre 1600 a oltre 2800), in ottima compagnia e con neve da favola, la migliore da inizio stagione.


Si inizia a salire dal parcheggio del Foyer di Valgrisenche, attraversando la pista da fondo e piegando sulla destra lasciando sempre a destra diga e lago. Si attraversa un tunnel con stalattiti (vedi foto) e dopo qualche minuto si gira a sinistra entrando nel bosco dove si inizia a salire finchè si apre l'ampia e meravigliosa vallata.


Per gli amanti delle Alte Vie, si sale per la vallata che precede quella dello Chalet dell'Epèe e il Col Fenetre.


Nota di cui avevo letto ma non capito fino in fondo, il silenzio è continuamente interrotto dall'andirivieni degli eliski...inimmaginabile quanti siano!


Lungo la strada si incontrano persone simpatiche e cordiali, anche i super sciatori che procedono velocissimi salutano sempre e scambiano due parole. Presente anche un cucciolone di Labrador che segue la sua padrona e poi sotto il sigaro pretende una parte dei nostri panini!

Lungo la discesa, pausa per scavare la buca ed effettuare il test della neve. Temperatura esterna ben inferiore ai -11°!!! Il manto nevono parte da -9° a risalire lungo i 190 cm scavati.

Arrivati sopra il lago abbiamo preferito ripellare per velocizzare il rientro sul falso piano.

Da tornare!!!


La traccia è la seguente: http://www.movescount.com/moves/move96208755 o scrivetemi in caso di mancata visualizzazione.









poco dopo essere usciti dal bosco
Salita nell'ampia valle
Più in alto degli eliski
iniziando a sognare la discesa






Il sigaro ormai visibile
Il sigaro visto da vicino


inclinazione 25° e temperatura -11,8 C°
Inizio test della neve
si annota dovutamente

set per l'analisi della neve

 
traccia su Movescount / SUUNTO