mercoledì 25 gennaio 2017

Intervista sulla mia Diagonale des Fous pubblicata su runner’s post / dicembre 2016

Testo di Matteo Zardini








Abbiamo fatto qualche domanda al nostro socio Max Marta sulla sua ultima avventura, ecco cosa ci ha raccontato.





Correre sia UTMB che Gran Raid Réunion era un tuo obiettivo di inizio stagione o è nato così per caso?
Prima di tutto, fammi salutare tutti gli amici Road! Per quanto riguarda l’UTMB erano anni che cercavo condizioni meteo ideali per riuscire finalmente a percorrere tutto il percorso originale. Ho partecipato a tutte le edizioni dal 2008, ma a causa delle avverse condizioni meteo avevo sempre fatto percorsi modificati. Ero quindi sì Finisher... ma quest’anno finalmente mi sono laureato UTMB inisher del percorso originale! La Diagonale des Fous è invece nata per caso, parlando con un responsabile dell’UTWT (Ultra Trail World Tour) quando non so bene perché gli fatto una domanda davvero ‘Fous’, folle. «Senti: nelle prossime settimane corro l’UTMB e ho già fatto varie altre gare targate UTWT. Ma perché non mi invitate a La Rèunion così ne faccio una che non ho mai fatto?». Credevo che mi avrebbe mandato a quel paese. Invece, due giorni dopo, ho ricevuto l’invito!




Raggiungere l’isola di Réunion è impegnativo, cosa ti ha spinto ad andarci?
La fortuna mi ha dato la possibilità di andare e io l’ho presa al volo. Onestamente non avrei mai organizzato un viaggio simile, mi rimanevano poi solo quattro giorni e mezzo di ferie. Però ho pensato che passandone tre in gara mi rimanevano abbastanza ore per il viaggio (il solo
Parigi-La Réunion sono 12 ore di volo), allora mi sono detto: ma sì andiamo! Uso il plurale perché per essere certo di riuscire a raggiungere l’aeroporto dopo l’arrivo in tempo per il check-in, mio figlio ha viaggiato con me, ha tagliato con me il traguardo portandosi i nostri due borsoni da viaggio sulle spalle, mi ha letteralmente imbarcato sull’aereo del ritorno che avevo quasi ancora il pettorale addosso.






Quali sono le principali differenze che hai notato tra UTMB e Gran Raid Réunion?
I bastoncini e il GPS. Considero i bastoncini come la cosa che ti permette di tagliare il traguardo comunque vada, anche con le caviglie o con le ginocchia scassate, una sorta di ‘assicurazione sull’arrivo’. A La Réunion sono giustamente vietati, sia per il rispetto della natura che per la sicurezza (in troppi li usano come se fossero sbandieratori al Palio di Siena!), sia per rendere la corsa con un po’ più di pepata e originale. Poi onestamente, ci si fa l’abitudine e non mi sono mancati per
niente. Per il GPS vi devo raccontare un anedotto. Nel 2010 Marco Olmo mi disse:
«Ricordati che in queste gare uno swatch basta e avanza, e poi pesa meno!». Da allora, uso il GPS/altimetro solo per fare il ‘fenomeno da passeggio’ a Milano e in montagna dove l’altimetro è essenziale! Questa volta però ho fatto un’eccezione e me lo sono portato alla Diagonal per avere un supporto psicologico per compensare la totale mancanza di conoscenza del lungo percorso... ma te lo confesso: poteva restare a casa.





Il tracciato della Diagonale è davvero così tecnico come si legge in giro? È
stata la gara più dura che hai fatto?
Sì è molto tecnico. Ti racconto questo. Il sabato mattina arrivo al ristoro dopo aver
fatto quella che reputavo essere la salita più dura mai fatta in vita mia! Guardo i
volontari e glielo dico e quelli al posto di consolarmi mi dicono: «Quella che viene
adesso è altrettanto difficile, ma lunga il doppio e con il doppio di altimetria!» Ca-
pisci? Doppio dislivello e doppia distanza da fare sotto il sole di mezzogiorno a 20
gradi di latitudine sud. Mi sono tolto il pettorale! Ma nessuno mi ha preso sul
serio e allora me lo sono rimesso e sono andato al martirio! Meno male che alla
fine della follia c’era un mangia e bevi di qualche chilometro dove ho potuto far
andare le gambe e ‘pulire il carburatore’.
Quindi ti confermo: sì è dura, molto dura, lasciatela stare!




Hai effettuato un allenamento e preparazione particolare per questa gara?
Ehm, tre essenziali: scarico dopo l’UTMB (non ne potevo più di scarpette... sono
partito per l’UTMB dopo due giri completi, ovvero ad agosto ho fatto solo su
quel tracciato 170 km x 2 + 170 km), birre (dopo tutto agosto a zero totale pro-
UTMB) e un solo allenamento in Brianza, su asfalto (!) con le scarpe da trail, gi-
rando di notte attorno al Parco di Montevecchia e sprintando con i gruppi di
biker che non so perché si trovavano lì e insultando chi mi aveva portato lì e non
aveva le frontali per correre sullo sterrato!




Qual è stato il momento più duro e quello più emozionante?
Emozionante da togliere il fiato l’arrivo con mio figlio accanto. Emozionante il rendersi conto in gara che erano due notti che andavo senza minimamente pensare di non aver dormito un solo minuto.
Emozionante il gestire le ultime poche decine di chilometri nel buio della terza notte con la certezza che sarei arrivato alla fine. Emozionante l’ultima discesa a tutta, tra rocce e radici, sprintando con dei giovani locali senza volerli lasciare andare. Emozionante ‘superare l’emozione della partenza’ solo all’undicesimo km realizzando che c’erano ancora bambini a tendermi il ‘cinque’ a mani aperte. Duro
tutto il resto.




Dopo un’annata così, che obiettivi ti poni per il prossimo anno?
Qualcosa di nuovo: più a nord del Norseman, a febbraio: mi hanno suggerito una corsa in Lapponia di 150 km, con tempo limite alle 3 di mattina del mio compleanno! Unico problema è che è una “Iditarod invitational qualifier” e che sto già prendendo informazioni sull’Alaska 2018. Spero che la cosa non porti fortuna e che io decida di restare in un pub finlandese alla partenza anziché affrontare i -30/-35 gradi previsti sul percorso!
Poi sto già lavorando su un potenziale secondo (aprile) e idilliaco terzo (giugno) “weekend” in montagna, ma qui si parla di cose in Valle d’Aosta davvero toste, che meritano rispetto e umiltà, per cui capo chino e mantengo il riserbo!



mercoledì 18 gennaio 2017

Prima edizione dell'Epic Ski Tour: Dolomiti 2017



Il bellissimo casco omaggio nel pacco gara



Che le Dolomiti siano un luogo di rara bellezza lo sanno tutti. Ma se ai paesaggi meravigliosi di queste montagne si aggiungono anche i felici ricordi d'infanzia le memorie di estati e inverni passati tra queste valli, beh allora l'emozione di trovarsi qui lascia davvero senza fiato! In particolar modo quando a Canazei passo davanti al Camping Marmolada, dove da adolescente ho trascorsa tante estati e da dove son partito per tante gite verso le innumerevoli Ferrate, la Marmolada, l’Antermoia, fino a Le Pale di San Martino e oltre.

Inizialmente non sapevo come valutare l’Epic Ski Tour, questo trittico di gare itinerante, dal Cermis, al Passo San Pellegrino e (dulcis in fundo per me) il Passo Pordoi. Sicuramente, effettuare tre gare in tre posti diversi, non è una novità nel panorama dello sci alpinismo: lo scorso anno in Valle d’Aosta avevo seguito un’altra tre giorni che si svolgeva su tre percorsi distinti, ma li erano davvero a pochi minuti l’uno dall’altro. Qui lo sforzo dei concorrenti che arrivavano da lontano è iniziato con la ricerca del miglior posizionamento dell’albergo, tra le tre località sopra indicate e il PalaFiemme, dove si svolgevano briefing, pasta party e premiazioni. La mia scelta, ad esempio, è caduta su Moena. Ma poi l’ultimo giorno ho tirato le somme e posso dire di aver totalmente apprezzato la logistica dell’organizzazione, perchè questo in fin dei conti è stato un modo per far scoprire le Dolomiti a chi non conosceva, come magari i non pochi spagnoli presenti, e a farle riscoprire a chi mancava da tempo.  La stessa cosa non sarebbe stata possibile senza guidare tra le Valli e sciare in tre posti così belli. Beh certo il sole e il sereno hanno aiutato, ma un po’ di fortuna non guasta! La Dea Bendata non può invece essere scomodata per la neve: quasi totalmente assente e comunque talmente ridotta da obbligare gli organizzatori a cambi di percorsi e di orari, e ad optare per le piste. I percorsi molto diversi tra loro e direi che era anche percettibile una certa indipendenza dei tre team dedicati ai singoli tre giorni.


Se si potesse fare una classifica relativa ai tre percorsi, il mio primo premio (senza nulla togliere alle altre due località) va al terzo giorno quello sul Pordoi, sia per i commenti della “pancia del gruppo”, di cui dico dopo, che per i continui cambi d’assetto che hanno reso la giornata intensa e tecnicamente significativa. Con la mia maniacalità sulla sicurezza non posso non rilevare la mancanza di “monitoraggio” lungo la discesa, che nel secondo giro ha fatto si che mi trovassi davanti tre sciatori con giornaliero imbucatisi tra le reti…lo slalom improvviso con i leggeri sci che stavo testando, è stato possibile solo grazie al fatto che…quest’anno festeggio i 50 anni dal primo giorno sugli sci!
La “pancia del gruppo” è quella che fa i numeri, la “pancia del gruppo” è quella che spende e riempie i negozi, la “pancia del gruppo” è quella che è bello ascoltare quando il terzo giorno (provate dalle fatiche dei giorni precedenti) parla e borbotta. Anche per questo io gareggio e non scrivo dalle tribune, per ascoltare cosa dicono i concorrenti: ma non cosa dicono dopo aver fatto la doccia e essersi rilassati con una birra, ma quando sono lì ai nastri di partenza tesi e nervosi e vogliono scaricare un po’ di tensione. Questo vale oro. Cosa avrebbero preferito? Cosa si suggeriva agli organizzatori per il prossimo anno? Si era un po’ critici verso i premi alquanto stratosferici per questo periodo di crisi, si faceva notare che il Pasta Party serale era davvero “pasta e punto”, e che magari uno spostamento di una piccola percentuale dei premi verso due fette di prosciutto e formaggio non sarebbe stato male, che una polenta o minestra calda l’avrebbero voluta trovare subito dopo l’arrivo.


Organizzatori tranquilli, tornano tutti! Molti vestivano La Sportiva e ne andavano fieri! E qui la mia nota ulteriore di plauso, ho avuto modo di noleggiare nell’Outlet La Sportiva di Ziano di Fiemme per soli 10 euro degli scarponi fantastici, modello di quest’anno, che mi hanno alleviato le fatiche del terzo giorno di gara!!!

Arrivederci all’Epic Ski Tour 2018!


Tracce sabato e domenica:
http://www.movescount.com/it/moves/move138347038 
http://www.movescount.com/it/moves/move138508620