martedì 24 dicembre 2019

Season's Greetings

Top of Mont Blanc 4810 m
17 June 2019


domenica 24 novembre 2019

Skimo in Gsiesertal - Val Casies, South Tyrol

Ci sono luoghi in cui si deve entrare in punta di piedi. Luoghi che custodiscono meraviglie uniche e che per questo vanno tutelati e rispettati con particolare cura.
In questi luoghi è, prima di tutto, necessario essere “turisti consapevoli” ovvero in grado di capire che ci si trova in un posto speciale e che, come tale, richiede particolare attenzione: bandendo con fermezza gli atteggiamenti tipo “pago pretendo” o “qui faccio quello che voglio”.  
In realtà questa premura verso il nostro pianeta in ogni suo angolo, bello o brutto che sia, dovremmo averla sempre. Perché questo mondo è un ecosistema fragile, messo sempre più a dura prova dall’inquinamento e dall’arroganza dell’uomo. Ma in posti dove la natura è ancora sovrana questo atteggiamento è assolutamente obbligatorio.

Pensavo a questo mentre, passato il paese di Monguelfo, percorrevo la strada che placida scorre attraverso la Val di Casies in Alto Adige. Qui il tempo ha tutta un'altra dimensione e lo capisci subito guardando fuori dal finestrino. Non solo perché ti trovi di fronte ad antichi castelli, come quello di Welsperg  http://events.welsberg.com ma soprattutto per la cura con cui vengono tenuti masi e i boschi circostanti. Dietro questo paesaggio idilliaco e lontano dal turismo di massa c’è il lavoro duro e caparbio della popolazione locale che non ha abbandonato la valle per lavori più “facili e redditizi”. Ma è rimasta qui gestendo la modernità in modo che non sia in contrasto con la tutela dell’ambiente.


Questa particolare dimensione la sperimento anche quando arrivo a Blaslahof, https://www.blaslahof.com un maso antico che ospita appartamenti per vacanze. Accanto alla struttura originale è stato costruito un complesso di nuovissimi chalet in legno realizzati secondo le più avanzate tecniche nel rispetto della ambiente
(il legno ad esempio è assemblato senza l’uso di colla). Ma oltre agli chalet è stata realizzata una bellissima area spa con piscina di pietra scura e una sauna ampissima con una grande vetrata sulla valle. La struttura poi ha una “Stube” che oltre ad essere il luogo dove la padrona di casa serve colazioni imperiali e cene, contadine che attingono alla tradizione tirolese, è anche un punto di incontro dove potersi intrattenere con tutta la famiglia (con un ampio spazio riservato ai bambini). E’ un luogo d’incontro, un luogo per chiacchierare e fare programmi per i giorni a venire. Il luogo ideale quindi per incontrare Paul Sapelza, la guida che domani mi porterà a fare una gita di scialpinismo.

Paul è una di quelle guide che non solo conosce perfettamente il territorio dove si trova, ma che continua anche ad avere la passione di descrivertelo per fartelo conoscere in ogni suo dettaglio. E allora la scialpinistica diventa un’occasione unica per imparare la storia di queste terre, dai grandi rivolgimenti storici che hanno spostato i confini da una vallata all’altra e viceversa, ai piccoli episodi locali come il ricordo di una grande frana a cui è stato dedicato un capitello all’inizio della salita di questa scialpinistica. Ma soprattutto mi ricorda quelli che sono i principi fondamentali dello scialpinismo dalla sicurezza alla necessità di partire sempre molto presto, soprattutto quando le giornate sono calde. “Saliamo presto così non solo ci godiamo la neve più bella e soprattutto non danneggiamo il manto nevoso”. Una raccomandazione che dovrebbero davvero tenere a mente tutti gli skialper.

Oggi il nostro obiettivo è la vetta del Hoher Mann (2593 m) una scialpinistica di circa 1000 metri di dislivello. Calzati gli sci nell’ampio parcheggio dello skilift di St. Magdalena si prosegue per il bosco percorrendo un ampia strada forestale fino alla malga Aschtalm (1950 m) dove quasi all’improvviso si apre la vallata. Spettacolo unico! Davanti a me si apre un ventaglio di cime coperte di neve fantastica!! Sogno di scalarle tutte per poterle sciare una ad una!! La nostra prima meta è la forcella situata a circa 2500metri proprio di fronte a noi. Da lì levati gli sci e calzati i ramponi, iniziamo a percorrere la cresta del monte che ci porterà fino alla grande croce che sovrasta la vetta. La giornata tersa, senza nemmeno una nuvola, mi regala una vista spettacolare su tutte le Dolomiti. E Paul mi indica una per una tutte le cime.

Dopo esserci rifocillati e aver analizzato con attenzione le condizioni della neve rimettiamo gli sci in vetta! Siamo pronti per la discesa che ci riserverà una neve fantastica soprattutto nel primo tratto ripido. E’ straordinario questo posto! La pace, il silenzio rotto solo dal suono degli sci che vanno veloci. Sono senza parole: non pensavo davvero ci fossero posti così incredibilmente belli…


La scheda tecnica

Scialpinismo in Val di Casies: Hoher Man

Periodo: da dicembre ad aprile (secondo l’innevamento)

Dislivello dell’itinerario: 1000 metri

Lunghezza: 11,8 km

Difficoltà percorso: BSA

Località di partenza: St. Magdalena Val Casies

Per saperne di più

Per chi vuole fare scialpinismo in Val Casies il primo consiglio è quello di rivolgersi alle guide locali

https://www.alpinschule.com/it/

https://www.bergfuehrer-suedtirol.it

Per chi volesse maggiori informazioni

La settimane di sci alpinismo in Val Casies l’anno prossimo si terranno dal 02.03.-11.04.2020, in questo periodo ci sono offerte speciali per lo sci alpinismo

https://www.kronplatz.com/it/val-casies-monguelfo-tesido/inverno/sci-alpinismo

Per chi invece volesse conoscere meglio la valle e tutte le attività che offre nell’arco dell’anno

https://www.kronplatz.com/en/val-casies-monguelfo-tesido

https://www.suedtirol.info/it/regioni/brunico-e-dintorni

Come si raggiunge la Val Casies da Milano:

Autostrada del Brennero (A22) fino a Bressanone. Proseguire per Brunico e da lì seguire la SS49 fino a Monguelfo e da lì seguire per la Val Casies.

Dove Alloggiare

https://www.blaslahof.com 


mercoledì 30 ottobre 2019

Norseman2020 Iscrizioni aperte!

Nel 2014 io c'ero!Finisher!!!

Dear Massimiliano, dear MaxMartaOutdoorAdVentures reader,

The 2020 Norseman draw is now open for registration. There is no rush to do it, we are open until Sunday, November 3rd. at 18:00 cet.

Would you like to try to get a slot to make the jump August 1st 2020? Please go here to read about the enrolment process 

mercoledì 4 settembre 2019

Walls Are Meant For Climbing: dopo Monaco e Londra il 13 e 14 settembre arriva a Milano


Max Marta con Simone Moro al Mountain festival 2016
 
È ispirato dalla convinzione che le pareti rappresentino opportunità e
non ostacoli, l’evento di free climbing che The North Face porta a Milano allestendo una parete
di arrampicata urbana unica nel suo genere.

Climbing in Milano

L’evento, parte della campagna Walls Are Meant For Climbing, si rivolge a tutti, con tipologie di
arrampicata adatte sia ai neofiti che ai più esperti della community. L’evento coinvolgerà anche
scuole, gruppi giovanili e associazioni benefiche a partecipare. In particolare, coinvolte due
Onlus: la Fondazione Laureus Italia Onlus e l’associazione Francesco Realmonte Onlus che
avranno dei momenti dedicati. Street food e performance musicali contribuiranno a creare un
vero e proprio festival dell’arrampicata. Ecco una piccola anticipazione di quello che la
community milanese troverà a Climb Milano:
Gli atleti del team The North Face Stefano Ghisolfi e Hervé Barmasse, saranno a
disposizione per offrire consigli e suggerimenti ai climber.
Pensata con un'attenzione particolare alla sostenibilità, la parete da arrampicata, unica nel suo
genere, è realizzata con container riutilizzati e sarà donata a un ente benefico dopo l'evento per
garantire che l'eredità dell'arrampicata rimanga anche dopo la fine dell’evento.

Tina Rolen, VP Marketing, The North Face EMEA ha commentato: Dal 1966, The North Face
ha visto le pareti non come ostacoli, ma come opportunità. Vogliamo rendere l'arrampicata
accessibile a tutti. Ecco perché abbiamo creato l'evento e l'abbiamo reso gratuito. Invitiamo
anche scuole, gruppi giovanili e associazioni di beneficenza a partecipare e sperimentare il
senso di realizzazione che si prova sulla parete. Questa è un'opportunità per la community del
climbing di aprirsi e riunirsi per ispirare gli altri.

Dopo Monaco di Baviera e Londra, Milano sarà l'ultima tappa di un'estate all’insegna
dell’arrampicata che ha portato migliaia di persone ad avvicinarsi a questo sport grazie alla
possibilità, offerta da The North Face, di arrampicare gratuitamente in tutta Europa.
L’Evento è patrocinato dal Comune di Milano, Assessorato alla qualità della vita, sport e
turismo.
Per maggiori informazioni e per registrarsi all’evento, visitare


martedì 3 settembre 2019

CCC - UTMB 2019 Cronistoria


Undici volte alla partenza, otto volte Finisher. Stavolta non scrivo e lascio parlare le foto.













































lunedì 8 luglio 2019

Come un Senatore al Celtic Trail




Quasi come se fossi un vero e proprio Senatore! Così mi son sentito arrivando a Monterenzio dove ho potuto incontrare tanti amici e intravedere persone viste e riviste sui sentieri di gara. Saluti e abbracci, cordiali scambi di battute e tanti bentornato! D'altronde sin dal 2017 mi sono appassionato di queste bellissime gare organizzate dall'UTVdD. Ero al via della prima edizione dell?Ultra Trail Via degli Dei nel 2017.
Nel 2018 ho tenuto a battesimo la Flaminia Militare (gara più corta che si sviluppa nella seconda parte della UTVdD) e Celtic Trail. Mi sono piaciute talmente tanto queste gare che quest'anno ho bissato sia alla Flaminia Militare che al Celtic Trail.
Domenica 7 Luglio fa un caldo che nemmeno ve lo dico. Parto piano piano con la mia adorata Land Rover Defender per Monterenzio (paesino situato nella valle dell'Idice). Arrivo alla festa celtica dove si ritirano i pettorali e poi vado al parco archeologico di Monte Bibele https://montebibele.eu/area-archeologico-naturalistica-di-monte-bibele-2/.

Il parco archoelogico è una stupenda realtà immersa nel bosco e nel verde dove sorgono i resti di un vilalggio etrusco-celtico del V secolo avanti cristo e il posto dove i runners della gara possono dormire è proprio immerso in questa straordinaria area naturale. Qui - su delle comodissime brandine, con servizi ineccepibili e soprattutto con una mite temperatura che mi faceva ringraziare di esser potuto scappare dai 36 gradi di Milano – mi sono fatto una super dormita d'altri tempi!
La mattina, colazione su tavoli apparecchiati con tre tipi di biscotti, marmellata, nutella e anche un servizio bar disponibile, ma neanche in un albergo si viene coccolati cosi!





Partenza alle ore 07:30 e ci si getta nel caldo! Qua ovviamente gli organizzatori potevano farci ben poco, potreste pensare…invece no, la seconda metà della gara un piacevolissimo vento e nuvoloni rendono la corsa più affrontabile. Il trail è tecnicamente molto interessante con una prima parte molto corribile e con una bella sorpresa dopo il ristoro del 20km dove parte una rampa quasi verticale di roccia che da sola vale il prezzo della gara.
Dopo il secondo ristoro il percorso risulta molto più "umano" rispetto a quei 3,5 cattivisisimi sia per le salite di cui vi accennavo che per le discese davvero impervie. Anche se mi trovo davanti una bella e impegnativa salita verso il 25km e poi finalmente si lasciano correre le gambe fino a pochi metri dall'arrivo quando gli organizzatori ci regalano un altra sopresa con discesa tipo dirupo. Ma il traguardo è oramai lì: e io so che ad aspettarmi c'è la solita birra ghiacciata servita in un corno celtico con il logo della gara e una pasta degna della rinomata cucina della zona!!
Un "Bravissimi" agli organizzatori.






sabato 29 giugno 2019

In vetta al Monte Bianco 4810m e discesa con gli sci (Voie Royale) - YouTube video





 









Ultima sci-alpinistica della stagione 2018-2019. Stagione che si chiude col botto.
Ci sono sogni, che per realizzarli ci vogliono anni. Molti anni.
Il mio di anni ne ha richiesti ben più di tre. Anni passati a progettare la salita e ad aspettare che le condizioni meteo lo consentissero. Finalmente nei giorni 16 e 17 giugno 2019 si è creata quella magica condizione che accanto al bel tempo - sole e assenza di venti - ha fatto si che io potessi avere un lunedì di vacanza da dedicare a questo sogno.

Domenica ore 05:00 suona la sveglia a Courmayeur.
Ore 05:40 sono in macchina, già caricata la sera prima con sci, zaino e tutto l'occorrente per la salita. Tunnel Monte Bianco, parcheggio Grepon di Chamonix e alle 06:30 sono all'appuntamento con Franck davanti alle funivie dell'Aiguille du Midi. Dovremmo prendere la prima funivia delle ore 07:00, ma la nevicata della notte precedente ne ritarda la partenza fino alle 07:45. Colgo l'occasione per comprare una gigantesca baguette che finirò di mangiare solo quando in vetta.

Finalmente prendiamo la funivia, scendendo al primo troncone Plan de l'Aiguille.
Subito sci ai piedi iniziamo l'infinito traverso che in 4 ore e 29 minuti e 6,61 chilometri percorsi ci porta al refugedesgrandsmulets 3057m. Ore non banali con frequenti cambi d'assetto per traversare tratti di roccia togliendosi gli sci e mettendoli nello zaino e poi per passare crepacci con la picca in mano e i ramponi ai piedi.
Attraversare  il ghiacciaio di Les Bossons richiede la dovuta attenzione.




Al rifugio subito pranzo e a letto per cercare di accumulare ore di sonno. Il sole riempie di luce la camerata quasi deserta. Il buff davanti agli occhi concilia il sonno. Sveglia poco prima di cena e preparazione nei minimi dettagli dell'equipaggiamento della mattina successiva.
Ore 18:30 cena abbondante ma non troppo per evitare qualsiasi problema dato dall'abbinamento altitudine e stomaco pieno. Avevo fatto acclimamento i week-end precedenti tra un pernottamento al http://www.rifugioguidedelcervino.com 3480m e una gita con partenza da Punta Helbronner 3462m verso Pointe Lachenal, ma meglio non rischiare.

Lunedì 17 giugno inizia con sveglia 01:20, colazione 01:30, uscita dal rifugio 02:00, sci ai piedi (lasciati giù alla fine della corda fissa il giorno prima) ore 02:20 e via.
Saliamo lungo l'Arête nord du dôme du Goûter con l'ausilio della lampada frontale e l'utilizzo dei coltelli per qualche ora, fino ad un tratto di ghiaccio verticale. Qua via gli sci, si calzano i ramponi e, facendo sicurezza con un paio di viti da ghiaccio, si sale.
Arriva l'alba, lo spettacolo è bellissimo.
Continuo a salire con le stesse tempistiche stra-testate tra montagna, Alaska e Lapponia, ogni ora gel e/o barretta e un sorso d'acqua dal termos, e via andare.

Sci e pelli fino al Col du Dome e oltre, fino a 100 metri dalla Capanna Vallot 4362m e qui - sul punto che congiunge la via invernale con quella estiva che proviene dalla via del Refuge Gouter - via gli e sci e, momento magico, via le pelli! Inizio a sentire l'eccitazione della discesa! Ma mancano ancora quasi 500m di dislivello in cresta, la famosa Arrete des Bosses. Qui usiamo picca e ramponi e gestendo il peso degli sci sullo zaino raggiungiamo alle ore 10:00 la vetta! Monte Bianco 4810m.

Attimi di eccitazione (come si vede nel video iniziale) ma 20 minuti per togliersi i ramponi, chiudere gli scarponi, infilarsi gli sci ai piedi e finire la baguette comprata il giorno prima e alle 10:20 inizia la discesa.




A differenza di due amici Istruttori CAI di Brescia, conosciuti la sera prima al Rifugio, che si dirigono direttamente verso Le Corridor, noi lo raggiungiamo solo dopo aver sciato il mur de la cote. L'altitudine non aiuta la lucidità specie con l'eccitazione delle prime curve.
Dopo poco siamo obbligati a toglierci di nuovo, con grande sconforto, gli sci e scendere con picche e ramponi una parete in diagonale per evitare un larghissimo crepaccio alla base.
Forse ce l'avremmo fatta anche sci ai piedi, ma abbiamo deciso di non rischiare.

Il percorso continua aggirando enormi seracchi del Grand Plareau e del Petit Plateau che incombono giganteschi su di noi fino al passaggio accanto al punto di partenza ovvero al refuge des grands Mulets.

Pausa meritata e poi si riprende il traverso del giorno prima, reso veramente pericoloso dal caldo delle ore di pranzo. Solo alle 15:45 riprendiamo la funivia che dal Plan de l'Aiguille ci riporta a Chamonix. Il Suunto segna 13 ore e 44 minuti e 23,9 chilometri percorsi quel giorno.

Questo percorso é la cosiddetta Voie Royale.