lunedì 19 settembre 2016

The North Face Mountain Festival - Lauterbrunnen - Settembre 2016


Simone Moro e Max Marta in vetta
con Jacopo Larcher

impegnato nella salita





Venerdì 16 Settembre, ore 7:00: inizia il mio lungo viaggio verso Lauterbrunnen, dove si tiene il The North Face Mountain Festival 2016, una tre giorni di festa, dibattiti e tanto sport in mezzo alle alpi svizzere che ha come obiettivo quello di avvicinare le persone ad attività come il trail running, l’arrampicata, l’alpinismo, il parapendio, canyoning  e molti altre.

Ore 12:00 arrivo al Camp - che è proprio un campeggio nel senso letterale del termine con una miriade di tendine colorate e gente festante con zaini in spalla - in auto da Milano passando per il Gottardo, il Sustenpass e Interlaken. Appena dopo il Sustenpass le montagne iniziano ad incutere soggezione, tanto sono alte e scure. Il Mountain Festival già dall'ingresso è emozionante: tanto che mando un messaggio gli amici in Italia "io mi sa che resto qua". Giusto il tempo di lasciare il borsone in tenda ed è ora di andare al primo evento: climbing con i mitici James Pearson, Caroline Ciavaldini e Jacopo Larcher. Ci stiamo ancora contando che inizia a piovere e nonostante il mio elegante "ecchissene" si opta per una Kletterschule (palestra di roccia) al coperto. Qui ci consegnano scarpette e harness/imbracatura e inizia il divertimento. Jacopo mi prende in consegna e inizio a salire per la parete fintanto che non mi si disintegrano i muscoli delle braccia: dal prossimo mercoledì mi sa che è meglio che vada ad allenarmi al Mountain Athletics Training a Milano
: https://www.eventbrite.co.uk/e/neverstopmilano-mountain-athletics-session-3-tickets-27435730007! Poi, come mio solito, faccio il passo più lungo della gamba e chiedo a Caroline di poter salire io a fissare i moschettoni sulla parete per la sicurezza degli altri, malgrado non sia proprio un esperto di arrampicata, anzi è la prima volta che faccio la parate indooor. Mi guarda e mi chiede "sei sicuro?"  E io sorrido senza rispondere! Si rassegna subito e mi fa provare ad assicurare la corda ad un moschettone con una sola mano e poi...salgo e moschettone dopo moschettone arrivo fin su: incredibile! Ce l’ho fatta! Che felicità!

La giornata prosegue con una buonissima cena nel grande tendone mensa al centro del campo e poi alle 21.00 inizia lo spettacolo della presentazione di Tamara Lunger e Simone Moro che raccontano della loro impresa sul Nanga Parabat e sono brividi sulla pelle. Per i più giovani, la nottata prosegue con la musica martellante dei dj. Mentre io decido di tornare in tenda, puntare la sveglia alle 5 e andare a dormire: per me il bello viene domani. Loro invece se la ballano per tutta la notte!

Sabato 17, ore 4:30 il secondo giorno inizia mezz’ora prima che suoni la sveglia: sono troppo emozionato e non vedo l’ora di partire! Oggi c’è l’evento più atteso: la spedizione al Walcherhorn (3685 m) con Simone Moro. Prima di partire facciamo un briefing e la verifica materiali. E poi via!! Già solo il viaggio è un esperienza meravigliosa: dalla stazione di Kleine Scheidegg parte infatti il trenino a cremagliera "Jungfraubahn" che passa dentro la montagna e ferma ogni venti minuti per permettere ai viaggiatori di affacciarsi alle finestre scavate sul fianco della montagna e che si aprono direttamente sui ghiacciai. Uno spettacolo fantastico che lascia senza parole in particolare all'Eigergletcher.

Arrivati all’imperiosa stazione dello Jungfraujoch, dove troneggia un cartello “Top of Europe”  facciamo una veloce messa a punto di abbigliamento e materiali, un ulteriore briefing e finalmente si inizia a salire verso la vetta. La prima parte è in piano con panorama mozzafiato tra vette e crepacci. Poi ci si lega in tre cordate diverse, con avanti le due guide alpine Bergfuhrer locali e Simone Moro. Io mi accodo alla terza, quella di Simone, e la scelta si rivela giusta, ovviamente, visto che non mi ricapiterà più in vita mia!

Attraversiamo un ghiacciaio immenso che ricorda la Mer de Glace nel Monte Bianco e malgrado le nuvole possiamo godere di un paesaggio strepitoso. Un bellissimo traverso è la parte più tecnica della gita, con una delle guide svizzere che va avanti a scalettare per tutti aiutandosi con la sua piccozza in legno anni 50, che ci racconta essere dotazione obbligatoria per tutte le guide locali. Un ultimo strappo e poi tutti sulla vetta del Walcherhor per le foto e i filmati di rito, nonostante il vento che continua a ripulire la vetta dalla neve. Sgranocchiati i panini del pranzo al sacco gentilmente preparato e offerto dagli impeccabili organizzatori, ci si prepara per la discesa.
Parte la prima delle due cordate svizzere, poi la seconda e poi Simone Moro mi dice "vai tu!". Mi guardo attorno e capisco che dice proprio a me. Lo fisso con sguardo interrogativo. E lui spiega "Prima sei stato l'ultimo in cordata, adesso guidi tu e io chiudo". Faccio la faccia alla John Wayne rispondo con uno spavaldo OK, VADO! Cerco di dare l'impressione di essere sicuro, ma tra me e me penso "occhio Max, ti stanno guardando quelli dietro, non fare errori, cammina bene, non inciampare sui ramponi, segui le tracce!".
Dopo il primo tratto di discesa ripida, Simone rincara "ora aumenta il passo e andiamo a prendere quelli davanti". Beh questo so bene come si fa, metto gli obiettivi nel mirino, ingrano la quarta, lascio andare le gambe e stimo di chiudere il gap in due minuti. Peccato che da alcune imprecazioni che mi arrivano da dietro mi rendo conto che mi sto trascinando via i due spagnoli con le loro piccozze, zaini e ramponi! Insomma, devo rallentare se non voglio perdere pezzi della cordata.. Giunti alla fine del traverso, ricongiunti con le altre due cordate, togliamo i ramponi e restando in cordata torniamo verso la base. Che esperienza fantastica!!

Domenica 18: mi sveglio all’alba. La sera prima la festa è stata super e mentre esco dalla tenda vedo che ci sono ancora un sacco di persone che stanno ballando. Questo è l’ultimo giorno del Mountain Festival e il mio programma prevede il paragliding. Ma accidenti piove! E questo ha costretto gli organizzatori ad annullare i voli. E così - vista la divertente esperienza del primo giorno - mi aggrego ancora una volta al gruppo climbing e via di nuovo alla palestra Vertical Sport di Interlaken. In conclusione, il Mountain Festival è stato un esperienza divertente e costruttiva: ho imparato tantissimo in questi due giorni in termini di sicurezza e di tecnica di alpinismo. Purtroppo la pioggia battente ha complicato un po' le cose per atleti e organizzatori, ma sabato il sole ce lo siamo andati a cercare e a prendere in alta montagna!

lunedì 5 settembre 2016

UTMB Timing _ full official disclosure










The UTMB will start on 26/08 from Chamonix at 6pm on the normal route.




26/08 18:00 - La partenza della gara UTMB e stata data !




Info LiveTrail 26/08 19:54, Massimiliano (2770) arrivato a Le Delevret (km 14), posizione 761. Prevista a Saint Gervais il 26/08 20:39
Info LiveTrail 26/08 20:49, Massimiliano (2770) arrivato a Saint Gervais (km 21), posizione 838. Prevista a Les Contamines il 26/08 22:44
Info LiveTrail 26/08 22:41, Massimiliano (2770) arrivato a Les Contamines (km 31), posizione 1078. Prevista a Les Chapieux il 27/08 02:51
Info LiveTrail 27/08 00:32, Massimiliano (2770) arrivato a La Balme (km 39), posizione 1094. Prevista a Les Chapieux il 27/08 03:19 I
nfo LiveTrail 27/08 02:13, Massimiliano (2770) arrivato a Ref. Croix Bonho. (km 45), posizione 1129. Prevista a Les Chapieux il 27/08 02:56
Info LiveTrail 27/08 03:06, Massimiliano (2770) arrivato a Les Chapieux (km 50), posizione 1149. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato
Info LiveTrail 27/08 05:50, Massimiliano (2770) arrivato a Col de la Seigne (km 60), posizione 1146. Prevista a Courmayeur - Dolonne Entrée il 27/08 09:45
Info LiveTrail 27/08 07:30, Massimiliano (2770) arrivato a Lac Combal (km 67), posizione 1152. Prevista a Courmayeur - Dolonne Entrée il 27/08 10:50
Info LiveTrail 27/08 08:38, Massimiliano (2770) arrivato a Arrete du Mont-F. (km 71), posizione 1090. Prevista a Courmayeur - Dolonne Entrée il 27/08 09:59
Info LiveTrail 27/08 09:16, Massimiliano (2770) arrivato a Col Chécrouit (km 76), posizione 1044. Prevista a Courmayeur - Dolonne Entrée il 27/08 09:57
Info LiveTrail 27/08 09:58, Massimiliano (2770) arrivato a Courmayeur - Dol. (km 80), posizione 1006. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato
Info LiveTrail 27/08 10:52, Massimiliano (2770) arrivato a Courmayeur - Dol. (km 80), posizione 1018. Prevista a Arnuva il 27/08 15:00
Info LiveTrail 27/08 12:32, Massimiliano (2770) arrivato a Refuge Bertone (km 85), posizione 998. Prevista a Arnuva il 27/08 14:50
Info LiveTrail 27/08 14:08, Massimiliano (2770) arrivato a Refuge Bonatti (km 92), posizione 980. Prevista a Arnuva il 27/08 15:03
Info LiveTrail 27/08 15:20, Massimiliano (2770) arrivato a Arnuva (km 97), posizione 958. Prevista a La Fouly il 27/08 20:03
Info LiveTrail 27/08 17:04, Massimiliano (2770) arrivato a Grand Col Ferret (km 102), posizione 922. Prevista a La Fouly il 27/08 18:48 I
nfo LiveTrail 27/08 19:00, Massimiliano (2770) arrivato a La Fouly (km 112), posizione 939. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato
Info LiveTrail 27/08 19:01, Massimiliano (2770) lasciato La Fouly (km 112). Prevista a Champex-Lac il 27/08 22:19
Info LiveTrail 27/08 22:49, Massimiliano (2770) arrivato a Champex-Lac (km 126), posizione 969. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato I
nfo LiveTrail 27/08 22:52, Massimiliano (2770) lasciato Champex-Lac (km 126). Prevista a Trient il 28/08 03:45
Info LiveTrail 28/08 03:02, Massimiliano (2770) arrivato a La Giete (km 137), posizione 970. Prevista a Trient il 28/08 04:00
Info LiveTrail 28/08 04:29, Massimiliano (2770) arrivato a Trient (km 142), posizione 986. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato
Info LiveTrail 28/08 04:36, Massimiliano (2770) lasciato Trient (km 142). Prevista a Vallorcine il 28/08 09:23
Info LiveTrail 28/08 07:38, Massimiliano (2770) arrivato a Catogne (km 147), posizione 1109. Prevista a Vallorcine il 28/08 08:19 I
nfo LiveTrail 28/08 09:01, Massimiliano (2770) arrivato a Vallorcine (km 153), posizione 1130. Prossimo Prevision sara dato quando ha lasciato I
nfo LiveTrail 28/08 09:31, Massimiliano (2770) lasciato Vallorcine (km 153). Prevista a Chamonix il 28/08 16:45
Info LiveTrail 28/08 11:23, Massimiliano (2770) arrivato a La Tete aux vent. (km 160), posizione 1040. Prevista a Chamonix il 28/08 12:49
Info LiveTrail 28/08 12:12, Massimiliano (2770) arrivato a La Flegere (km 164), posizione 1010. Prevista a Chamonix il 28/08 13:33
Info LiveTrail 28/08 13:27, Massimiliano (2770) e finisher. Temps : 43:26:39 , classifica 971e (96e V2 H).



mercoledì 31 agosto 2016

UTMB Finisher



Kronenbourg e smanicata for Finishers only










Gli amici - che pure sono abituati alle mie pazzie - ogni volta che parlo dell'UTMB mi guardano circospetti. "Ma sei sicuro?" "Ma te la senti?" Eppure sanno che ho fatto gare massacranti come la Marathon Des Sables e il Norseman. Ma con l'UTMB è diverso. Forse perchè tutti sanno che al via ci sono i più grandi campioni del trail running. Forse perchè sanno che anche l'ultimo dei concorrenti ha per lo meno 3 ultra trail di 100 km sulle gambe, altrimenti non può entrare. Ma forse soprattutto perchè è un Ultra Trail veloce, un trail in cui si deve correre se non si vuole incappare in qualche cancello orario. E correre per 170 km con un dislivello positivo di 10.000 metri in un tempo massimo 46 ore è un'impresa, soprattutto perchè si è al cospetto del Monte Bianco, in un clima di montagna vera.
Eppure malgrado le più catastrofiche previsioni, nessuno avrà mai idea di quanto è davvero difficile questa gara... e quanto bisogna lottare con se stessi per andare avanti. Io negli anni passati avevo già provato a farla, ma non ero mai riuscito a finire l'UTMB nel suo percorso originale e completo.

Venerdì 26 agosto ore 8.29 mi arriva il messaggio dell'organizzazione: "L'UTMB partirà alle ore 18.00 sul percorso normale". Ecco, è arrivata la conferma: l'edizione 2016 è la mia occasione di portarmi finalmente a casa l'UTMB. Sono un po' preoccupato per il caldo, in molti non sono abituati. Gli organizzatori hanno mandato avvisi a tutti i runners di stare attenti alle temperature elevate e di bere molto. Ma io mi sento comunque bene. Ho percorso l'intero tracciato per ben due volte nell'ultimo mese. So quali sono i punti critici, so dove posso far andare le gambe e dove invece devo conservare le energie.

26/08/2016 ore 16.00, sono già alla partenza, mancano due ore allo start ma mi voglio godere l'atmosfera di festa che anima tutta Chamonix. Anche la tensione sulle facce dei partenti vale il prezzo del biglietto! I bravissimi speakers incitano in tante lingue e vengono anche ricordate le nostre vittime del terremoto.

Alle 18 sulle note di Vangelis viene dato il via. Ho una favorevole posizione avanzata che mi permette di accodarmi alle gazzelle top runners e uscire rapidamente da Chamonix. Sono euforico e dispenso il 5 a mano aperta. Mi lascio trasportare ad un ritmo decisamente alto per me. Ovvio, è solo la mia percezione perchè io per le gare importanti non porto mai un cronometro, ma uso solo il mio  piccolo Swatch. Tanto, cancelli orari a parte, tutto il resto conta poco. Bisogna far andare le gambe e basta. E il percorso lo conosco a memoria.

Arrivo a Les Houches e solo dopo il paese, quando comincia la salita sterrata, tiro fuori i bastoncini. Salgo al ritmo testato durante la ricognizione di alcune settimane prima e riesco - come nella migliore delle ipotesi -  a fare tutta la discesa fino a Saint Gervais senza la frontale. Questo mi fa risparmiate tempo, ma non certo le gambe che spingono anche in discesa. E il fiatone inizia a farsi sentire.

Alle 20:49 arrivo a Saint Gervais e trovo tra il pubblico l'amico Stefano (che è stato al mio fianco nella Marathon des Sables 2010). Mi urla: "Max, io ho chiuso la TDS, ora tocca te! Fai tu il tuo dovere!". Lo rincontrerò dietro le transenne all'arrivo a Chamonix, poche parole ma sempre presente e d'aiuto!

A quel punto metto il pilota automatico per il lungo tratto di salita sempre più ripida, prima con Les Contamines e il ristoro quasi ignorato, poi su fino al Col du Bonhomme e via a sinistra sul bellissimo traverso fino al Rifugio Croix de Bonhomme che ben due volte mi aveva ospitato quest'estate. Ma che dispiacere vedere le luci del rifugio spente e solo un check-point sotto una tendina esterna!

Ma da li inizia la discesa verso  Champieux che so metterà a dura prova le mie ginocchia. Discesa secca fino al cancello delle ore 05:30. Inizialmente tirata senza rispetto per le gambe, con una seconda luce in mano in aggiunta alla frontale. Poi un concorrente mi chiede educatamente strada, mi distraggo guardando lo sponsor Valdostano sul suo zaino, metto male il piede e finisco a terra con gomitata su una roccia. Dopo il mio urlo di dolore, mi dico: "Max, non rompere, si corre con le gambe e non con i gomiti!". Metto via la seconda luce non potendola più impugnare e riparto.

Arrivo con largo anticipo al cancello orario e mi faccio cambiare le batterie della frontale allo stand della ditta produttrice. Da lì unico tratto noioso di salita su asfalto e successiva salita fino alle 5.50 del 27/08: l'alba di un nuovo giorno la vedo sul Col de la Seigne da dove si entra in Italia. Mi fermo e scatto delle foto della Valle ricoperta dalle nuvole e con il Mont Chetif che spunta come fosse un'isola. Dopo essermi fatto una bella colazione con caffelatte e due fette di crostata sul Lac Combal, salgo verso le piste da sci di Courmayeur e per le 9.58 arrivo a Dolonne: sono quasi a metà percorso. Visto il cronometro mi concedo con arroganza una doccia, mai fatta nelle edizioni precedenti, mai programmata e assolutamente inimmaginabile prima. Ma il caldo è tanto, e questo mi aiuterà ad affrontare meglio la giornata afosa che mi aspetta. Da Courmayeur la corsa è lunga, e una doccia mi aiuta a convincermi che tutto sta andando per il meglio.

Parto per la balconata della Val Ferret con una terza borraccia che varrà oro tra il Bertone e il Bonatti! Nel passare per Courmayeur, davanti alla Casa delle Guide lo speaker nota le mie bellissime scarpe nuove del cambio di Dolonne, fantastiche compagne! Salgo con molta più fatica del solito sul mio adorato Gran Col Ferret e per le 19.00 arrivo a La Fouly nel versante Svizzero dell'UTMB. E' un posto magico, questo: un piccolo paese immerso nel verde circondato da montagne bellissime. Eppure è proprio in questo posto meraviglioso che la maggior parte dei concorrenti si ritira. E io lo so bene! E' qui che mi gioco tutta la gara, anche perchè sta per iniziare la seconda notte e il mio corpo mi dice "basta! tutto questo non ha senso!". La mente inizia a vacillare: vuole dormire, vuole fermarsi. E io sto per entrare nel momento peggiore della gara.

La fortuna vuole che sul ponticello prima del paese vedo aggirarsi due cari amici che stanno come sempre ridendo, e malgrado dica loro che non ce la faccio più, non mi ascoltano e iniziano a spingermi dentro il ristoro. Mi rifocillano, mi fanno ridere. Ma soprattutto mi dicono "guarda che adesso andiamo a Champex ad aspettarti! Quindi non rompere e muoviti". Hanno ragione: voglio con tutto me stesso continuare. Adesso ho l'opportunità di finire l'UTMB nel suo percorso completo .... e allora via verso Champex!

La notte diventa nera all'improvviso. Un temporale estivo mi prende mentre sto salendo gli ultimi chilometri per arrivare a Champex. E il caldo infernale del giorno si trasforma in freddo intenso. Arrivo alle 22:49 a Champex: inutile dirvi che i due amici di prima sono lì in mezzo alla notte, infreddoliti come me e bagnati come pulcini. Ma sono lì per me. E questo è il migliore tonico che mi possa  prendere.
Dopo aver mangiato un pochino, affronto la prossima tappa: la difficile salita di Bovine e la ancora più difficile discesa verso Trient. Ma se a La Fouly ero messo proprio male, qui succede il miracolo e mi ritornano le forze per incrementare il passo, e Chamonix si avvicina sempre di più. Devo stingere i denti, faccio un paio di calcoli: ho un ampio margine sul prossimo cancello orario, e così arrivato a Trient decido di concedermi 45 minuti di sonno nel confortevole stanzone dell'organizzazione. Di nuovo, sosta di lusso non programmata assolutamente, ma di una potenza immane nel trasmettere fiducia in me stesso.

Mi sveglio: mi sento rinato. Esco nel freddo della notte per affrontare una nuova parte del percorso, la salita che da Trient porta a Catogne. E chi mi trovo fuori dal ristoro di Trient? I due amici pazzi che non chiudono occhio da due notti, ma sono lì a fare colazione e casino con i volontari. Una risata, un abbraccio e via verso Catogne e poi Vallorcine.

A Vallorcine l'apoteosi. Avevo già optato, fatte le dovute considerazioni, per uno zaino essenziale da 5 litri in partenza, ma a quel punto tolgo qualsiasi cosa in eccesso rispetto al materiale obbligatorio. Splende il sole, mancano solo 19 km, sono quelli più tecnici in salita e quelli più impietosi con piedi e ginocchia nella discesa verso Chamonix.

Esco ad un ritmo buono per un trail corto di 19 km, come se fossi appena partito, spingo fino all'attacco della salita dove passo uno degli ultimi cancelli orari, inizio la salita spingendo e passando uno dopo l'altro molti concorrenti: i numeri diranno poi 166 sorpassi effettuati. Mi sento come se facessi  un 10.000 in pista con concorrenti più lenti. Ne punto uno, lo passo, ne punto un altro e lo passo, meglio che alle giostre! Ad un certo punto, conoscendomi, mi dico che i tempi di recupero sarebbero raddoppiati con quella condotta di gara insensata, ma mi stavo divertendo come un bambino e Chamonix si avvicinava sempre di più! In discesa le piante dei piedi implorano di rallentare ad ogni sasso e ad ogni radice, ma ormai non sento più niente, vedo solo il traguardo che si avvicna!

Entro a Chamonix, una bolgia infernale di tifo, e il passo si fa ancora più veloce, gomiti alti, allungo le falcate, mi sento benissimo: spettacolo! Taglio il traguardo e chiedo la mia quinta Kronenbourg e la mia quinta smanicata: 2008, 2010, 2012, 2014, 2016. Sono finisher, tempo 43 ore 26:39. Posizione: 971esimo



© UTMB® - photo : Franck Oddoux

© UTMB® - photo : Pascal Tournaire

© UTMB® - photo : Pascal Tournaire



© UTMB® - photo : Pascal Tournaire

© UTMB® - photo : Pascal Tournaire