Che emozione, arrivare in vetta e essere accolti dalla cordata che ti precede (del CAI di Marostica) con un "complimenti" e con una vigorosa stretta di mano
Dopo il tentativo
del weekend precedente, quando a causa del brutto tempo si era dovuto deviare (con
sempre grande soddisfazione) dal Rifugio
Deffeyes verso la più vicina la Becca Bianca, stavolta vetta Testa del Rutor
raggiunta dal versante di Valgrisenche.
Salita di
avvicinamento il sabato pomeriggio al Rifugio degli Angeli (Rifugio che destina
tutto il ricavato dell’attività ai poveri del Mato Grosso! Bravi, davvero
bravi!), gustosa cena e pernotto in camerata fino alla sveglia delle 4:45.
Colazione alle 5 e alle 5:30 si esce.
A differenza
degli altri, non calziamo i ramponi e non ci leghiamo, e procediamo comunque
sicuri sul ghiacciaio con l’aiuto dei bastoncini. Siamo più veloci sui tratti
di misto, ma prima della salita al Colle facciamo una sosta per indossare i
ramponi e lasciamo sfilare le altre cordate. Il gruppo di sei persone che ci
precede, lascia cadere un paio di scariche di sassi dalla pietraia in testa al
canalino, ma la fortuna è dalla nostra parte.
Guadagnato il
Colle, si procede per la lunga ma non esposta cresta fino alla Madonnina sulla
Testa del Rutor.
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