C'è sempre un'emozione particolare nel correre la prima edizione di un trail. Prima di tutto perché non sai assolutamente nulla del percorso: non c'è infatti l'amico che ti dice "io l'ho fatto!" e via che ti elenca tutti i dettagli. Non puoi contare neppure sulle poche informazioni che hai perché i numeri relativi ai chilometri e al dislivello infatti raccontano poco di come sarà la gara. Un trail di 25km con 1500 metri di dislivello positivo potrebbe essere molto corribile con sentieri larghi e nessuna difficoltà tecnica. O viceversa avere tratti esposti con salite e discese molto tecniche così da far risultare le due gare, che sulla carta sembravano all'inizio simili, completamente diverse.
Ma la prima edizione di un trail è sempre un'emozione anche perchè magari ci sarà qualche "inghippo": ad esempio l'organizzazione potrebbe fatto male i calcoli dei rifornimenti ai ristori o il balissaggio non potrebbe non essere perfetto o i chilometri finali potrebbero essere diversi da quanto indicato. E qui, a far superare tutti i problemi che potrebbero insorgere, dovrebbe intervenire lo "spirito trail" dei partecipanti – ovvero quel mix unico di esperienza, rispetto dell'ambiente, fair play e solidarietà unita alla capacità di resistere e di divertirsi (malgrado la fatica disumana!).
Pensavo a tutto questo domenica 8 Luglio quando stavo allegramente correndo la prima edizione del Celtic Trail, https://www.ultratrailviadeglidei.com/celtictrail, l'ultimo nato nella famiglia della UTVdD Ultra Trail Via degli Dei https://www.ultratrailviadeglidei.com/ E pensavo soprattutto al fatto che ho tenuto a battesimo tutti e tre i trail che il team ha inaugurato negli ultimi anni (Ultra Trail Via degli Dei, Trail della Flaminia Militare e infine questo Celtic Trail). E gli organizzatori riescono sempre a stupirmi per la loro bravura e per la loro straordinaria capacità di valorizzare il loro territorio raccontando la storia millenaria dei loro sentieri.
Il Celtic trail non fa eccezione come avrete già capito dal nome. Anzi questa volta gli organizzatori si sono davvero superati da questo punto di vista, posizionando la partenza all'interno dell'area archeologica del Monte Bibele http://www.montebibele.eu/it/home e facendo passare i primi chilometri proprio in mezzo ai resti di un antichissimo villaggio abitato da etruschi e celti. Anzi per sottolineare ancora di più questo aspetto, al posto del solito start hanno deciso di dare la partenza al suono di un corno celtico grazie al soggetto che potete vedere assieme a me nella foto.
A livello di percorso dobbiamo dire che i primi 20km sono molto corribili grazie ad un bellissimo giro ad anello che passa attraverso sentieri immersi nei boschi e crinali delle colline da cui si apre un meraviglioso panorama. Arrivati nel pressi di Bisano (20km circa) c'è un punto acqua dell'organizzazione. Rido e scherzo con i volontari perché oggi il mio obiettivo è quello di godermi questi panorami e l'accoglienza unica delle persone di questa vallata. Parto dal ristoro felice, mangiando una buonissima pesca (la frutta fresca trovata ai ristori è un altro dei punti di eccellenza di questo trail). Sorrido perché guardando la mappa del percorso che ho nel pettorale vedo che il prossimo ristoro è tra meno di 4km. Ma che esagerati!!! Penso.
E mentre sorrido mi trovo davanti ad una salita all'inizio impegnativa, poi difficile e che dopo alcuni metri si trasforma praticamente in un muro verticale. L'avevano detto al briefing che la gara si sarebbe decisa dopo il 20esimo chilometro. Ma non mi ero preoccupato: dicono sempre così. E invece questa volta quello che fino a pochi metri prima era un placido e facile trail collinare si trasforma in una specie di gara d'abilità di quelle che si vedono in tv. Alzo gli occhi: il sentiero è diventato una implacabile salita in linea retta che arriva alla sommità di un colle. Oltre ad essere ripida, dritta la salita è fatta di rocce lisce che la rendono più simile a una falesia che non ad un sentiero trail... insomma che bellezza! Adesso sì che ci si diverte.
Passo il primo colle e il sentiero si fa un po' pianeggiante. Ma è solo per pochi metri: ecco una salita identica a quella di prima liscia, verticale, cattiva. E si va avanti così fino a quando trovo la discesa: scivolosa per la polvere, ripida e cattiva anche lei. Insomma i 4kmn tra un ristoro e l'altro sono davvero il momento in cui la gara cambia volto!
Passato il ristoro del 24km (che è il monte Bibele dove siamo partiti) il percorso ritorna ad essere "umano" con un paio di belle salite che portano alle pendici del Monte delle Formiche e che poi deviano verso l'arrivo situato a Monterenzio, nel bosco dove si sta tenendo il Festival della Cultura Celtica "I fuochi di Taranis" http://www.monterenzioceltica.it
E indovinate? Al posto della medaglia mi danno un bellissimo corno di coccio (tipico bicchiere celtico) riempito di birra ghiacciata.
In sintesi anche questa prima edizione del Celtic Trail è stato un vero successo: balissaggio perfetto, percorso molto divertente con pezzi molto corribili alternati a passaggi tecnici. Ristori collocati strategicamente (quei 4km non erano poi pochi vista la difficoltà di quel tratto) e "terzo tempo" unico con uno dei migliori pasta party a cui abbia mai partecipato. Organizzazione impeccabile.
Risultati: circa ottanta gli atleti in gara. Matteo Moncelli, vince con il tempo di 4:00:45. Secondo Roberto Brigo (4:10:07). Terzo Massimiliano Paoli (4:13:35). In campo femminile vince Francesca Muzzi, 4:15:58 che oltre alla vittoria gli vale il quarto posto nella classifica assoluta. Seconda Giulia Brigo, (4:26:34) e terza Chiara Angeli (4:38:28)