giovedì 7 novembre 2024

UTMB 2024: ancora una volta Finisher e sono 93 Mara/Ultra

Chamonix, 30 agosto 2024, ore 17:50. Per la tredicesima volta sono alla partenza di una gara UTMB. Ho davanti a me 176 km e oltre 10mila metri di dislivello da percorrere in meno di 46 ore. Conosco questo sentiero come le mie tasche. Potrei elencare ogni singola roccia e ogni singolo albero. Ma questa volta le cose sono un po' diverse. Sarà per la caviglia gonfia che pulsa e fa male anche se non sono ancora partito. Sarà perchè quest'anno entro in una nuova categoria: M60. Ma tant'è sono qui e parto. A bomba come al mio solito! Dopo poche ore sto salendo verso Col de Croix de Bonhomme, forse per la quarta volta negli ultimi 12 mesi. Ho deciso di rallentare e trovare un'andatura che mi consenta di proseguire malgrado il male. La prima notte di corsa finisce mentre scavallo Col de la Seigne, davanti a me il confine italiano, la Val Veny e poi laggiù Courmayeur. La base vita a metà percorso. Arrivo finalmente. Ho fatto più di ottanta chilometri, ho la possibilità di riposarmi un pochino e prendere la sacca con lo stretto indispensabile, ma…cosa c’è dentro?!? Patatine? Birra? Ma che, ma chi? Vabbè prendo fiato mi cambio e via verso il centro di Courmayeur dove gli amici mi aspettano e mi incitano verso il Rifugio Bertone. La caviglia fa un male cane, ma questo tratto è il mio preferito . Balconata da dove si può ammirare il massiccio del Monte Bianco in tutto il suo splendore. La infondo c'è il Gran Col Ferret, superato il quale, entra in Svizzera e in un battibaleno mi trovo a Champex Lac. Ho percorso 130 chilometri, ma è ancora lunghissima, perchè adesso inizia la parte con le salite più difficili, ma anche la seconda notte. Qui la stanchezza e il dolore alla caviglia colpiscono duro. E all’alba faccio il terzo dei tre microsonni da due minuti ciascuno. Mi sento rigenerato, la caviglia non mi da tregua, ma ora sono di nuovo in Francia e si tratta solo di continuare. E aumentare il ritmo fino a La Flegere dove mi metto la cavigliera per lo sprint finale gli ultimi 4 km di discesa, in cui riesco a passare 120 concorrenti. Sì, sono a pezzi, sto delirando, la caviglia è ridotta malissimo. Ma sono a Chamonix: sono Finisher ancora una volta.