Proud and fit on the Finish Line |
View along the trail |
Pubblicato su Action Magazine
Un tracciato divertente e vario, un'ottima organizzazione, ristori golosi, baite aperte lungo il percorso, tanto tifo e alla fine... un bel boccale da birra a tutti i finisher. Eccomi ad un altro capitolo nel mio percorso di avvicinamento all’UTMB 2016. Oramai il tempo della preparazione entra nel vivo, visto che all’appuntamento di Chamonix mancano solo 11 settimane. Quest'anno ho scelto una strategia di avvicinamento completamente diversa da quella adottata negli anni scorsi per preparare i miei Ultra Trail “target” dell’anno. Negli anni scorsi, infatti, avevo sempre messo in calendario molti Trail di media e lunga distanza, finendo per gareggiare tutti i weekend. Quest'anno, no. Ho deciso di mettere in calendario solo due Trail (il Licony da 60 km e uno da 42 km) e un Vertical (da 3k D+). Perché? Prima di tutto quest'anno perché - complice una annata di neve straordinaria nell’Alta Valle d’Aosta - mi sono dedicato completamente allo scialpinismo. E questo mi ha portato a volere esplorare la montagna in altre dimensioni e altezze. Poi perché dopo quasi 10 anni di assidua frequentazione dell'ambiente del Trail ho sentito la necessità di vivere le mie amate montagne attraverso sfide e obiettivi diversi e più personali. Ma c'è un Trail a cui non riesco a rinunciare nemmeno quest'anno che sono allergico ai pettorali e alle gare ufficiali: il Licony Trail. Perché il Licony è uno dei percorsi più divertenti e belli che io conosca. Perché si corre in una valle dove si può toccare con mano il lavoro e l'amore degli uomini e le donne che lì abitano. Ma soprattutto per la grande professionalità e l'incredibile simpatia degli organizzatori e dei volontari che si trovano lungo tutto il percorso. Del Licony si sa molto: il tracciato sempre balissato perfettamente, i sentieri curati, i ristori pieni di ogni prelibatezza a chilometro zero e gli organizzatori posizionati nelle parti più difficili del percorso a vigilare sulla sicurezza dei partecipanti. E poi gli abitanti della valle che aprono le baite lungo il tracciato pronti ad aiutarvi in caso di necessità! Vi siete dimenticati di mettervi la vaselina la mattina e i pantaloncini sono diventati carta vetrata? Nessun problema: troverete di sicuro la signora di una di queste baite che vi offre la pasta Fissan! Chiedete (per scherzo!...forse…) alle 9.00 del mattino come mai ci sono solo acqua e the e non Genepy (il tradizionale liquore delle Alpi), e in un secondo eccovi la bottiglia di grappa fatta in casa! Come si fa a non amare questo Trail che gli organizzatori hanno reso una festa collettiva che coinvolge e unisce i partecipanti e gli abitanti della Valdigne? Come non emozionarsi per l'umanità vera che lo caratterizza? A livello tecnico il Licony è una gara impegnativa, in particolare nel percorso lungo. La partenza subito tosta: dopo un breve tratto in piano per le vie di Morgex, dove anche alle 6.30 del mattino ci sono persone che fanno il tifo e incitano i trail runners, ci si inoltra sul sentiero tra le vigne e per poi entrare nel bosco che tira su verso il Licony. Per i primi 8 km la salita non molla mai. Ma quando poi spiana, lo spettacolo è fantastico e per chi ha il coraggio di fermarsi e di voltarsi indietro, offre una delle visioni più belle del Monte Bianco! Passato l'abitato di Licony (1880m) inizia la discesa dolce verso Planaval, dominata a sinistra da Punta Fetita che d’inverno è uno dei luoghi preferiti per lo scialpinismo locale. Si scende per morbidi sentieri di pini e larici passando per Challancin, Chateau, fino a Morgex che segna il 30 km e conclude la prima metà del percorso. La seconda parte inizia subito con una bella e impegnativa salita verso colle San Carlo. Ma in qualche modo mi sembra più leggera della prima. Boschi di incredibile bellezza dove spesso nei miei allenamenti in solitaria ho visto camosci tranquilli pascolare. Quest’anno purtroppo non si riesce a passare per Col Croce perché il sentiero è ancora pieno di neve. E allora ecco la deviazione che dal lago di Arpy ci butta su una ripida discesa verso la pista di fondo. Sarà che ci ho messo tutte le energie che avevo, ma arrivato ad Arpy la gara si è fatta durissima. Non per il percorso: ero io che avevo dato proprio tutto! Ma ho tenuto duro e non posso descrivervi la gioia nell’arrivare sotto il traguardo a Morgex! Premiato per ben due volte: la prima volta ho ricevuto il boccale di birra da un litro destinato a tutti i Finisher. La seconda sono stato premiato dagli organizzatori che in quel momento stavano estraendo premi per tutti i partecipanti, e io mi sono aggiudicato un bel paio di occhiali da sole. Insomma lo ribadisco: come si fa a non amare questo Trail?
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