Tutte le foto di Stefano Jeantet
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Pronti al decollo |
L'elicottero fa la spola |
La stagione 2017 dello
scialpinismo è in pieno svolgimento. La settimana scorsa la 32a edizione del
Pierra Menta http://www.pierramenta.com/
ha dato l’avvivo al circuito de La Grande Course http://www.grandecourse.com/ celebrando
lo straordinario livello dello scialpinismo italiano con la vittoria del team
formato da Matteo Eydallin e Damiano Lenzi, dominatori di tutte le tappe della
celeberrima corsa che si disputa sulle Alpi francesi. Al terzo posto l’altra
coppia italiana composta da Michele Boscacci e Nadir “Mago” Maguet, che hanno
difeso il podio terminando secondi nell’ultima tappa, davanti al fenomeno
Killian Jornet Burgada quest’anno in coppia con il francese Alexis Sévennec. E
se gli atleti adesso stanno scaldando i motori per il prossimo appuntamento che
sarà il 2 aprile sulle nostre montagne con Adamello Ski Raid http://www.adamelloskiraid.com/
si scaricano gli sci |
Io, grazie agli organizzatori
e a Millet http://www.millet.fr, lo sponsor
dell’evento, sono tornato sulle montagne della Valgrisanche a testare una parte
del percorso del Millet Tour du Rutor Extrême http://tourdurutor.com/
o https://www.facebook.com/pg/tourdurutor/about/?ref=page_internal,
altra mitica gara de La Grande Course che l’anno prossimo disputerà la sua 19°
edizione. Per dare un’idea dei dettagli tecnici, la scheda della gara indica
7000 mt dislivello positivo, 25 cambi di assetto, una lunghezza di 75 km in 3
tappe, 40 km di salite, 32 km di free ride e dulcis in fundo 5 km di creste e
canali. Probabilmente il valore di questa esperienza è stato per me amplificato
dall’aver partecipato “dal di dentro” alla scorsa edizione del Tour du
Rutor. E così, quest’anno,sono tornato alle pendici del ghiacciaio del Rutor,
ancora più cosciente degli straordinari sforzi necessari a far funzionare la
macchina organizzativa di questa manifestazione sportiva che nella scorsa
edizione ha visto la partecipazione di ben 660 scialpinisti provenienti da 19
differenti nazioni. E anche quest’anno sono rimasto più affascinato dalla
maestria in montagna e dalla competenza alpinistica del vero e proprio deus ex
machina di questo evento: la guida alpina Marco Camandona, direttore di gara
dell’evento.
Tour
du Rutor, Aosta, Italy. 5,534 likes · 323 talking about this. Gara
internazionale di scialpinismo a coppie inserita nel prestigioso circuito
La...
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Lo scorso anno avevo avuto la
fortuna di poter testare il percorso della prima giornata della gara. Ero
salito da Valgrisenche verso la vallata che porta a Il Sigaro con le squadre
responsabili della tracciatura del percorso e avevo seguito le operazioni di
balissaggio svolte nella massima concentrazione da persone di grandissima
esperienza. Quest’anno invece sempre assieme a Marco Camandona e a pochi altri
fortunati ho provato il percorso della terza tappa del TdR quella che da
Planaval arriva fino ai margini del ghiacciaio dello Chateau- Blanc
si segue la traccia |
verso la vetta |
quasi 2000 di discesa |
Le condizioni meteo poco
favorevoli e il fitto programma della giornata, fanno sì che gli organizzatori
decidano di “risparmiarci” i primi 1000m di dislivello del tracciato,
accompagnandoci a quota 2800n con gli elicotteri da dove poi, una volta messe
le pelli agli sci, inizierà la salita. La presenza di una troupe televisiva e
di fotografi di settore, creano un’atmosfera da grande evento. E dopo un breve
briefing di Marco Camandona si parte. Tutti procediamo in silenzio dovutamente
dietro alle guide alpine, sferzati da un vento che arriva a raffiche violente
contro di noi. Solo l’instancabile fotografo Stefano Jeantet, si esibisce in
allunghi muscolari per immortalare tutti nei loro attimi di fatica. Si procede
ad un buon ritmo ma che permette a tutti i componenti del gruppo di
procedere agevolmente in fila indiana sfruttando la traccia di Marco Camandona.
Le inversioni in salita sono tutte da manuale, anche sui pendii più ripidi a
dimostrare il buon livello dei partecipanti. Arrivati a quota 3400m lasciamo
gli sci e proseguiamo a piedi verso la vetta con un vento che si fa sempre più
violento. Raggiungiamo il punto dove nella prossima edizione del Tour du Rutor
sarà predisposta una piazzola di circa 10 mq nella quale i concorrenti si
infileranno gli sci e si cimenteranno a tutta velocità nella discesa che li
porterà al traguardo finale. Lo spettacolo da qui sarebbe davvero mozzafiato
senza le nuvole che incombono, siamo infatti a pochi metri in linea d’aria
dalla vetta del Rutor. Siamo felici di essere qui, ma ancora di più non vediamo
l’ora di togliere le pelli e buttarci nella sciata di ritorno. Le prime curve
le facciamo su una discesa alquanto ripida, ma su un pendio molto largo, che
permette curve ampie a chi non vuole prendere troppa velocità. La neve è dura e
ci sono onde di ghiaccio formate dal vento che mettono a dura prova i muscoli e
l’equilibrio. Poi la discesa si stringe e si iniziano ad avere dei passaggi
obbligati, ma meno ripidi: e anche qui la sciata, grazie al percorso indicato
dalla guida alpina che apre il gruppo, è davvero godibilissima.
Man mano che si perde quota la
neve diventa primaverile e si fa insidiosa. Per evitare un ruscello scoperto
per un paio di metri, mi ritrovo letteralmente in un cespuglio, forse lo stesso
dove lo scorso anno, senza provare un minimo di pietà, avevo fotografato uno sfortunato
concorrente che, come me, lì era planato a poche centinaia di metri dal
traguardo. Chi la fa l’aspetti!
si brinda al TDR2018 |
Arrivati a Planaval, ci
accolgono i rappresentanti della meravigliosa la comunità locale di Arvier –
Planaval per offrirci un pranzo strepitoso a base di prodotti locali che ci
ripaga di tutte le fatiche.
La Valgrisenche è un vero
tesoro nascosto della Valle d’Aosta. Una valle ideale per chi fa scialpinismo
perché in questi monti ci sono alcune tra le più belle gite di skialp e
freeride. Ma non solo: una valle al centro della regione da cui si raggiungono
in pochi minuti le località più famose come Courmayeur, Pila e Cogne. Insomma
un luogo ideale in cui soggiornare per chi ama la sport di montagna a 360
gradi. Ma anche un luogo ideale per chi vuole vivere l’esperienza di trovarsi
immerso in una comunità che ama la propria terra e la valorizza con prodotti
sopraffini (i formaggi e i vini locali sono tra i più pregiati della regione).
Ma anche una comunità che ha spostato il suo amore per lo scialpinismo
realizzando, con anima e cuore, una manifestazione sportiva davvero
straordinaria com’è il Tour du Rutor Extreme.
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