martedì 12 aprile 2022

Lo Sci Alpinismo nelle Valli del Gran San Bernardo: tra eco-sostenibilità e valorizzazione del territorio


Credits: Evi Garbolino


In questo periodo in cui il contesto geopolitico e la crisi climatica stanno mettendo a dura prova il nostro modo di vivere, il nostro sistema produttivo e la nostra capacità di resilienza, credo sia fondamentale prestare attenzione e valorizzare tutti quei progetti che mettono al primo posto gli obiettivi di ecosostenibilità e di tutela ambientale.


La nostra totale sudditanza e assoluta dipendenza dai combustibili fossili (gas, carbone e petrolio) è oggi sotto gli occhi di tutti a causa del conflitto in Ucraina che ha reso evidente a tutti i numeri di questa dipendenza in termini di miliardi di metri cubi da noi bruciati su base annua. 

 

Gli impatti del cambiamento climatico sono già osservabili e si prevede che diverranno ancora più evidenti. Eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, siccità e alluvioni, diventeranno presumibilmente più frequenti e intensi. Nelle nostre amate alpi il climate change poi è reso evidente dalla drastica riduzione dei ghiacciai. E nonostante questo ci sono comunità montane che ancora progettano colate di cemento per sviluppi edilizi e costruzione di impianti a fune che vanno a devastare l'ambiente e i panorami mozzafiato offerti dalle Alpi. 

 

E' quindi necessario cercare in ogni modo di valorizzare e diffondere quelle che sono le scelte di sviluppo che vadano in direzione di una sempre maggiore eco-sostenibilità affinché siano conosciute da quante più persone possibili: siano esse amanti delle attività Outdoor o semplicemente alla ricerca di luoghi di villeggiatura caratterizzati da uno sviluppo più sostenibile. 

 

Credits: Tatiana Bertera

Nel mese di aprile ho avuto la fortuna di passare un paio di giornate nella valle del Gran San Bernardo, che negli ultimi anni ha visto nascere nel proprio territorio sempre più progetti che vanno decisamente nella direzione della tutela ambientale e del turismo eco-sostenibile. Nel 2020 infatti è stato lanciato un progetto di cooperazione Italo-Svizzera finanziato dal Fondo Europeo denominato SKIALP@GSB. L'idea è quella di attrarre ed incrementare un turismo di carattere sostenibile di cui possa beneficiare lo sviluppo territoriale, concentrandosi sulla diffusione dello scialpinismo.  


Lo scialpinismo è ovviamente uno sport a bassissimo impatto sull'ambiente, visto che chi lo pratica non ha bisogno d'impianti di risalita né di piste. E' per eccellenza lo sport di coloro che vogliono godere appieno di panorami, valli e montagne incontaminate, attraversandole lentamente con le sole proprie forze. Lo sport dove ci si può fermare ad "ascoltare i silenzi" (cit. mio figlio Lorenzo) che solo la montagna può offrire.  

 

Ed è proprio a questo tipo di utenti che guarda il progetto SKIALP@GSB

 

Grazie infatti a questo progetto, gli itinerari scialpinistici della Valle del Gran San Bernardo sono minuziosamente mappati e resi fruibili tramite una costante informativa sui canali social e grazie ad all'App SkiAlp Gran San Bernardo che fornisce informazioni minuziose su tutti i possibili itinerari di skialp della zona indicando il livello di difficoltà, esposizione, quota partenza/arrivo, dislivello, luogo di partenza, tempo di salita. 


Credits: Elisa Bessega


Nei due giorni passati in questa valle, sotto una meravigliosa nevicata che ha dato un senso alla parte finale della stagione sciistica, ho avuto il piacere di sperimentare in prima persona questo progetto. Il primo giorno infatti sono salito al Col Serena da Crevacol, una scialpinistica molto conosciuta nella zona con circa 900metri di dislivello che offre una fantastica discesa su pendii ampi e morbidi adatta anche ai sciatori medi. 


Il secondo giorno invece ho fatto visita - sempre usando le pelli - al Bivacco SkiAlp Gran San Bernardo. Questo bivacco, il primo dei tre che sono in progetto, ha la funzione di offrire un punto di ristoro e di sicurezza per gli scialpinisiti e gli escursionisti che si trovano nella zona. Il Progetto si pone infatti come obiettivo anche la promozione della "cultura della sicurezza in montagna" fornendo - oltre ai bivacchi - informazioni sulle condizioni della montagna attraverso webcam di monitoraggio, partnership con servizio meteo e bollettino valanghe in collaborazione con Fondazione Montagna Sicura, connessione con professionisti. È inoltre previsto a breve un "punto ARTVA" fisso a Crevacol nella zona di partenza di molti itinerari.


Credits: Evi Garbolino

La valle del San Bernardo è quindi un luogo magico nel cuore della Valle d'Aosta, che offre un'offerta turistica fuori dai canoni classici, con una forte connotazione di sostenibilità ambientale e culturale. Saint Rhemy en Bosses, situata nella Comba Freida, ai piedi dell'imponente massiccio del Gran San Bernardo è un insieme di piccoli villaggi che sorgono attorno all'antico castello di Bosses e si trova a circa una ventina di chilometri da Aosta. Ed è il luogo di produzione di una delle più rinomate eccellenze culinarie tipiche della Valle d'Aosta, ovvero il Jambon de Bosses, un prodotto davvero straordinario con una storia antichissima e profondamente legato alla cultura e alle tradizioni popolari della Valle d'Aosta. A questo vanno anche ad aggiungersi nuove iniziative come quella del jambon alla brace del www.prosciuttificio2473.it.  

 


Una valle che si offre in tutto il suo splendore per 365 giorni all'anno. E se l'inverno è il paradiso dello skialp, d'estate si trasforma nel luogo di avventura per chi ama la Mountain Bike… Ma di questo vi parlerò un'altra volta… stay tuned!


Informazioni Utili:

Saint Rhemy en Bosses è facilmente raggiungibile in macchina

200km da Milano, 130km da Torino, 20km da Aosta


Per il soggiorno si può far riferimento al B&B www.lavieillecloche.it 

Per rifocillarsi - anche qui la scelta è vasta – e va dal classico punto di ritrovo "Prosciutteria Sous le pont de Bosses", al www.suissehotel.it o al "Ristorante Arp du jeu" a valle del bivacco.


Per maggiori informazioni sul progetto:








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