sabato 12 novembre 2022

My application to a Polar Experience

Alaska 2020

Every year Fjallraven is arranging a Polar event Fjallraven Polardefined by them as an "annual event developed to show that with the right knowledge, equipment and support, anyone can learn to appreciate nature – even in arctic winter conditions". It is actually an outdoor experience during which the 20 lucky winners of the contest will have the opportunity to experience a 300km in the Arctic on a dogsled in April 2023.

I decided to apply and I went through the three Challenges made of three different posts on Instagram (text and video/photos) where I was providing my point of view on each of the following Challenges:

Challenge 1. Why should I be selected

Challenge 2. How do I prepare

Challenge 3. My point of view on sustainability

Below, I report my 3 posts and keep the fingers crossed waiting for the selection of the 20 lucky winners that will take place on November 23rd. 

Challenge 1. I'm an Arctic Winter Ultra Trail passionate, with two participation at the Iditarod Trail Invitational and two at the Rovaniemi Arctic race in both distances 150&300. Ultratrailer (UTMB, Marathon des Sables, Diagonal des Fous). Eight (8) times Finisher in IronMan races one of them being the Extreme Norseman in Norway. 

Rovaniemi, Finland 2019

In a nutshell this is me. Approaching now my 60ies I keep on searching for new challenges and inspirational moments where I can push my limits, skills and passions forward. In cold temperatures and extreme conditions I have learned that you must use imagination and have flexibility to adapt. Nothing is granted, you got surprises continuously and you experience astonishing and unique moments like in no other places. 

Aosta Valley, Italy 2018

Walking into the wild and into the most extreme weather conditions I have learnt to cope with my fears and hopes. But mostly I have learnt the beauty of the world. The possibility of being part of this journey is for me a way to challenge further my way of being.


Challenge 2. Getting closer to such an extreme condition adventure requires a lot of discipline. The preparation is key because the way you train defines success or failure. Preparation must be both physical and mental to get ready to northern territories. Even if it’s difficult to have benchmarking, you must not be scared about contacting people who did it, to understand if there are lessons to learn.


Challenge 3. Sustainability  is the most important and challenging goal we all shall focus on. There's no time to lose, there are no shortcuts (like in the  Polar environment!). We have to act now and ask our goverments not to hide behind green washing claims but take serious decisions, now. There's no more time to cheat and lie.  Delay only makes climate action more urgent, a huge acceleration is necessary. Personally, I’m relocating from a crowded and polluted town to a mountain area in Aosta Valley, just under the Mont Blanc 4810m. Here, I can personally experience the glacier melt down and see the meaning of climate changes with the unusual warm temperatures. In these days, rather than commuting by car, I use my MTB and in winter, why not, I use my skis! It’s never stressed enough that you must respect yourself, the others, the environment and must not lose credibility in how you behave and live a more sustainable life! 


 

Now, fingers crossed and let's wait for the final list of 20 lucky winners that will be announced on November 23rd 

lunedì 5 settembre 2022

Guardiamo avanti: UTMB 2022 pensando al 2023 e oltre

foto arrivo di Kilian Journet crediti ©UTMB - Photo Paul Bréchu

Immenso. Immenso Kilian. Vince la sua prima UTMB nel 2008 (anno della mia prima partecipazione) e la vince per la quarta volta quest'anno a 14 anni di distanza, stabilendo il nuovo record del percorso e abbattendo il muro delle 20 ore con lo straordinario tempo di 19 ore, 49 minuti e 30 secondi.

Quest’estate io invece mi sono sentito perso. Prima volta dopo 14 anni mi sono ritrovato senza un fine agosto dettato dal ritmo della corsa sui sentieri di UTMB. Una serie di vicissitudini e niente pettorale... Ma non sono riuscito a reagire prontamente con un sonoro chissenefrega. No! Mi sono esiliato lontano dalle montagne e ho iniziato a studiare cosa fare perché la situazione non si ripetesse. Senza negatività e pessimismi. D’altronde una pausa dopo una no-stop dalla prima volta nel 2008 non può che essere benefica, come una giornata di scarico in un programma di allenamento. Beh sì, è risaputo che io e lo scarico non andiamo d’accordo, ma così è. 

Allora rimbocchiamoci le maniche e pensiamo alla prossima edizione nel 2023!! Ed è qui che inizia l'avventura, perchè come quasi tutti sapere le regole sono cambiate. E adesso, come funziona? Cosa sono gli stones? dove sono finiti i punti Utmb? ecco una piccola guida per voi. Accedo al mio Spazio Corridore è tutto cambiato! C'è un index UTMB ..... . Ma non ho UTMB Stones, obbligatori in futuro a partire dal 2023. In base al nuovo regolamento definito dopo la join-venture con IronMan, UTMB classica, quella di Chamonix per intenderci, è diventata una Finale stile Kona per chi ne sa di triathlon. Più o meno come Kona, posso dire io che di qualifiche IronMan full distance ne ho finite ben sette tra il 2006 e il 2013. Ok no problem andiamoci a prendere questi Stones! 

Apro il calendario delle gare di qualificazione e vedo che la più vicina (criterio spazio-temporale) delle pochissime gare di qualificazione rimaste sarà a Nizza. Primo shock sto parlando di gare, ma quando mai ho visto una Ultra come una gara? Si il concetto di gara era vivo in un triathlon, ma non in montagna! Vabbè Max non fare il vecchio e stai al passo con i tempi, vai a gareggiare anzi no torna a gareggiare! E lo Spirito Trail? Archiviato? Vedremo. 

Per la scelta della gara cerco di capire se c’è una relazione tra lunghezza del percorso di qualificazione e lunghezza della cosiddetta finale di Chamonix. Capisco che esiste ma non è limitante. Ovvero con i dovuti limiti gli Stones guadagnati su una 50k possono essere utilizzati sia per una OCC che per una CCC, che per l’UTMB. In un IronMan se gareggio in un mezzo (ora commercialmente ribattezzato IronMan 70.3) faccio la finale su quelle distanze (swim 1900m, bike 90k, run 21.1k) se invece gareggio nella distanza completa ho la possibilità di qualificarmi per Kona (swim 3800m, bike 180k, run 42,2k) dove si corre l’originale distanza IronMan. Per l’UTMB versione IronMan non c’è una corrispondenza. Per cui, per andare sul sicuro punto alla 50k (sembra siano 58k o 60k con 3300 D+). Questo mi permetterà di accedere indifferentemente a OCC o CCC o UTMB. Sarà comunque non un accesso diretto dato da posizione in classifica di categoria ma un accesso al sorteggio a prescindere dalla posizione di arrivo nella gara di qualifica (altra differenza non da poco con IronMan). 

Discorso a parte merita la più tecnica TDS (a cui ho partecipato nel 2013 e 2014). Qui restano in vigore le regole UTMB del passato. Ne lèggete il significato tra le righe? 

In sintesi, cosa farò? Vi tengo aggiornati 

martedì 12 aprile 2022

Lo Sci Alpinismo nelle Valli del Gran San Bernardo: tra eco-sostenibilità e valorizzazione del territorio


Credits: Evi Garbolino


In questo periodo in cui il contesto geopolitico e la crisi climatica stanno mettendo a dura prova il nostro modo di vivere, il nostro sistema produttivo e la nostra capacità di resilienza, credo sia fondamentale prestare attenzione e valorizzare tutti quei progetti che mettono al primo posto gli obiettivi di ecosostenibilità e di tutela ambientale.


La nostra totale sudditanza e assoluta dipendenza dai combustibili fossili (gas, carbone e petrolio) è oggi sotto gli occhi di tutti a causa del conflitto in Ucraina che ha reso evidente a tutti i numeri di questa dipendenza in termini di miliardi di metri cubi da noi bruciati su base annua. 

 

Gli impatti del cambiamento climatico sono già osservabili e si prevede che diverranno ancora più evidenti. Eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, siccità e alluvioni, diventeranno presumibilmente più frequenti e intensi. Nelle nostre amate alpi il climate change poi è reso evidente dalla drastica riduzione dei ghiacciai. E nonostante questo ci sono comunità montane che ancora progettano colate di cemento per sviluppi edilizi e costruzione di impianti a fune che vanno a devastare l'ambiente e i panorami mozzafiato offerti dalle Alpi. 

 

E' quindi necessario cercare in ogni modo di valorizzare e diffondere quelle che sono le scelte di sviluppo che vadano in direzione di una sempre maggiore eco-sostenibilità affinché siano conosciute da quante più persone possibili: siano esse amanti delle attività Outdoor o semplicemente alla ricerca di luoghi di villeggiatura caratterizzati da uno sviluppo più sostenibile. 

 

Credits: Tatiana Bertera

Nel mese di aprile ho avuto la fortuna di passare un paio di giornate nella valle del Gran San Bernardo, che negli ultimi anni ha visto nascere nel proprio territorio sempre più progetti che vanno decisamente nella direzione della tutela ambientale e del turismo eco-sostenibile. Nel 2020 infatti è stato lanciato un progetto di cooperazione Italo-Svizzera finanziato dal Fondo Europeo denominato SKIALP@GSB. L'idea è quella di attrarre ed incrementare un turismo di carattere sostenibile di cui possa beneficiare lo sviluppo territoriale, concentrandosi sulla diffusione dello scialpinismo.  


Lo scialpinismo è ovviamente uno sport a bassissimo impatto sull'ambiente, visto che chi lo pratica non ha bisogno d'impianti di risalita né di piste. E' per eccellenza lo sport di coloro che vogliono godere appieno di panorami, valli e montagne incontaminate, attraversandole lentamente con le sole proprie forze. Lo sport dove ci si può fermare ad "ascoltare i silenzi" (cit. mio figlio Lorenzo) che solo la montagna può offrire.  

 

Ed è proprio a questo tipo di utenti che guarda il progetto SKIALP@GSB

 

Grazie infatti a questo progetto, gli itinerari scialpinistici della Valle del Gran San Bernardo sono minuziosamente mappati e resi fruibili tramite una costante informativa sui canali social e grazie ad all'App SkiAlp Gran San Bernardo che fornisce informazioni minuziose su tutti i possibili itinerari di skialp della zona indicando il livello di difficoltà, esposizione, quota partenza/arrivo, dislivello, luogo di partenza, tempo di salita. 


Credits: Elisa Bessega


Nei due giorni passati in questa valle, sotto una meravigliosa nevicata che ha dato un senso alla parte finale della stagione sciistica, ho avuto il piacere di sperimentare in prima persona questo progetto. Il primo giorno infatti sono salito al Col Serena da Crevacol, una scialpinistica molto conosciuta nella zona con circa 900metri di dislivello che offre una fantastica discesa su pendii ampi e morbidi adatta anche ai sciatori medi. 


Il secondo giorno invece ho fatto visita - sempre usando le pelli - al Bivacco SkiAlp Gran San Bernardo. Questo bivacco, il primo dei tre che sono in progetto, ha la funzione di offrire un punto di ristoro e di sicurezza per gli scialpinisiti e gli escursionisti che si trovano nella zona. Il Progetto si pone infatti come obiettivo anche la promozione della "cultura della sicurezza in montagna" fornendo - oltre ai bivacchi - informazioni sulle condizioni della montagna attraverso webcam di monitoraggio, partnership con servizio meteo e bollettino valanghe in collaborazione con Fondazione Montagna Sicura, connessione con professionisti. È inoltre previsto a breve un "punto ARTVA" fisso a Crevacol nella zona di partenza di molti itinerari.


Credits: Evi Garbolino

La valle del San Bernardo è quindi un luogo magico nel cuore della Valle d'Aosta, che offre un'offerta turistica fuori dai canoni classici, con una forte connotazione di sostenibilità ambientale e culturale. Saint Rhemy en Bosses, situata nella Comba Freida, ai piedi dell'imponente massiccio del Gran San Bernardo è un insieme di piccoli villaggi che sorgono attorno all'antico castello di Bosses e si trova a circa una ventina di chilometri da Aosta. Ed è il luogo di produzione di una delle più rinomate eccellenze culinarie tipiche della Valle d'Aosta, ovvero il Jambon de Bosses, un prodotto davvero straordinario con una storia antichissima e profondamente legato alla cultura e alle tradizioni popolari della Valle d'Aosta. A questo vanno anche ad aggiungersi nuove iniziative come quella del jambon alla brace del www.prosciuttificio2473.it.  

 


Una valle che si offre in tutto il suo splendore per 365 giorni all'anno. E se l'inverno è il paradiso dello skialp, d'estate si trasforma nel luogo di avventura per chi ama la Mountain Bike… Ma di questo vi parlerò un'altra volta… stay tuned!


Informazioni Utili:

Saint Rhemy en Bosses è facilmente raggiungibile in macchina

200km da Milano, 130km da Torino, 20km da Aosta


Per il soggiorno si può far riferimento al B&B www.lavieillecloche.it 

Per rifocillarsi - anche qui la scelta è vasta – e va dal classico punto di ritrovo "Prosciutteria Sous le pont de Bosses", al www.suissehotel.it o al "Ristorante Arp du jeu" a valle del bivacco.


Per maggiori informazioni sul progetto: