domenica 5 settembre 2021

UTMB 2020/2021 New year same dream


Da pochi giorni è si chiusa la18esima edizione di UTMB. Ed è stata un’edizione "monster" che da una parte ha scacciato via gli incubi dell'annullamento causa  pandemia del 2020 e dall'altro ha sancito il passaggio dell'ultra trail più famoso al mondo ad una nuova fase di vita. 

Malgrado le incognite legate ai viaggi dovute alle necessarie misure di sicurezza messe in atto dai vari paesi per contrastare il Covid, i numeri di UTMB hanno di fatto sancito quella del 2021 come un’edizione record con quasi 9.000 corridori schierati alla partenza delle diverse gare e di cui 6655 sono arrivati al traguardo di Chamonix diplomandosi finisher. 

Grandi numeri insomma, anche se bisogna sottolineare solo un 14% di presenze femminili. Ancora troppo poche per uno sport dove le donne hanno dimostrato di poter competere testa a testa con gli uomini: basta vedere il successo straordinario di Courtney Dauwalter, che con una corsa leggera e all'apparenza quasi senza fatica è riuscita a completare i 170km e i 10.000 metri di dislivello positivo di UTMB con una facilità sconcertante, chiudendo al settimo posto assoluto e stabilendo il nuovo record femminile con 22h30m. Un tempo strepitoso che abbassa addirittura di 2 ore il tempo della sua vittoria precedente del 2019.  


Tornando alla settimana di UTMB, come sempre si è aperta con la partenza (quest'anno per la prima volta da Orsières) della più massacrante delle gare in programma, ovvero la PTL e i suoi 300 km con 25.000 metri di dislivello da coprire in meno di 151 ore. Alla PTL non si stila nessuna classifica, le squadre sono semplicemente finisher. Ma loro sono gli atleti che affrontano le parti più impervie dei sentieri, percorrendo tratti attrezzati e creste che sono adatte più all'alpinismo che non al trail running.  

È stata poi la volta della MCC, l'ultima nata tra le gare di UTMB, con i suoi 1000 corridori venuti dai paesi che circondano le del Monte Bianco, soci, volontari e membri dell'organizzazione. Una gara voluta per celebrare e festeggiare questi territori e tutti coloro che lavorano per la buona riuscita di questo mastodontico evento. 

Ma proprio quando tutto sembrava stesse andando per il meglio, la TDS è stata funestata dalla tragedia del primo atleta morto nella storia di UTMB. Dopo l'incidente, la gara è stata fermata in piena notte al Passeur de Pralognan. Tutti i corridori che si trovano lì e a monte del passo (circa 1200) hanno ricevuto istruzione dal comitato di gara di tornare indietro e rientrare a Bourg Saint-Maurice, dove sono stati organizzati l'accoglienza e il trasporto. E così la TDS si è spaccata in due: con circa 250 atleti che hanno completato tutti i 145km e oltre 9000 metri di dislivello positivo e gli altri 1200 che sono stati fermati al 50km circa. Giusta la decisione dell'organizzazione di dichiarare finisher anche tutti coloro sono arrivati a Bourg Saint-Maurice e che non hanno potuto proseguire a causa delle complicate operazioni di soccorso dell'atleta che poi purtroppo è deceduto. 

Una vera doccia fredda per tutti, ma meno male l’OCC ha dato un po' di sollievo ai cuori dei corridori e degli spettatori, con il suo parterre eccezionale e il meteo sempre buono. 

Io per la 12esima volta mi sono ritrovato alla partenza di una delle gare di UTMB e per questa edizione ho scelto la CCC, che per me è un po' la gara di casa visto che parte da Courmayeur e, passando da Champex Lac (Svizzera), arriva a Chamonix (Francia). La gara di 101 km e 6,100 metri di dislivello, quest'anno al posto del centro di Courmayeur è partita dallo Sport center di Dolonne (alcuni centinaia di metri più in là). Devo dire che questa scelta, mi è piaciuta moltissimo. Infatti il luogo più ampio e praticamente tutto dedicato ai runners, ha reso la partenza molta più comoda (con tutti i servizi a pochi metri) e molto più fluida che la partenza classica dal centro.


Era questa la mia quarta partecipazione su questa distanza ed è stato il mio quarto gilet Columbia con la scritta Finisher CCC. Lo confesso: sono arrivato alla partenza poco preparato rispetto al passato, ma con tantissima soddisfazione ed emozione e – mantenendo sempre un adeguato margine sui "cancelli" orari – sono riuscito a portarla a casa divertendomi e con un tempo che si è mantenuto tra il più veloce e il più lento di quelli da me registrati nell'arco temporale 2008 - 2019.  


Last but not least, è partita la regina assoluta delle gara: sua maestà UTMB. Con i suoi 170km e 10.000 metri di dislivello rappresenta una specie di finale olimpica per ogni trailer che ami le lunghe distanze. Per tutti gli altri un viaggio massacrante oltre ogni limite e per questo gara di straordinaria e unica bellezza. Il grande favorito, François D'Haene, ha vinto
20h45m e con 4 vittorie è diventato il corridore più titolato dell'evento davanti a Kilian Jornet: un marziano tra gli uomini! 



 


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