Durante un training in Val Ferret |
Predisposizione della slitta da allenamento |
Come vi ho già raccontato in un precedente articolo il 20 febbraio parto per l'Alaska per partecipare all'Iditarod Trail Invitational (ITI 130 miglia).
In poche parole l'Iditarod è una gara che attraversa l'Alaska. In origine si poteva fare solo con slitte trainate da cani. Ma da alcuni anni è stata introdotta la modalità "human powered", cioè a piedi o in Fatbike.
Le gare di questo tipo sono definite Winter Artic Races e hanno come caratteristica principale quelle di essere fatte in totale autonomia. Ovvero non si riceve assistenza di alcun genere.
Avete presente quei favolosi e accoglienti ristori che si trovano nei trail nostrani dove si trova ogni tipo di golosità e spesso anche pasti caldi?
Beh! dimenticateli: lì non ci sono!! Lì - a dire il vero - c'è solo freddo e natura selvaggia.
Vuoi bere qualcosa di caldo dopo aver corso per chilometri in mezzo alla neve? Non devi far altro che cercare di far funzionare un acciarino per accendere un fornelletto traballante senza mai levarti i guanti pesanti, pena l'amputazione delle dita! E se questo ti sembra troppo complicato e decidi di bere solo acqua fredda? Beh devi fare la stessa cosa! Perché visto che tutto si congela in poco tempo l'unico modo di avere dell'acqua e far funzionare quell'indiavolato fornellino di cui sopra per sciogliere la neve! E vi assicuro che cercare di accendere il fornello con le muffole, stando accovacciati sulle gambe dopo decine/centinaia di chilometri i (quindi a rischio/certezza di crampi) è tutt'altro che banale!
Vuoi dormire? Ti metti il sacco a pelo sul ghiaccio a meno 30 e stai là: sogni d'oro!
Vuoi mangiare qualcosa di caldo? Beh dai, qui sei fortunato perché in tutto il percorso di oltre 200km ci sono due piccoli lodge (uno oltre il 95°km l'altro oltre il 145Km) che dietro lauto compenso potrebbero darti qualcosa da mangiare se li avvisi prima!
Direte voi, ma almeno come in tutte i trail di oltre 100km ad un certo punto ci sarà una base-vita dove potersi cambiare! No, niente del genere! Ok!! ma la meno all'arrivo vi offriranno un luculliano pasta party? E sì anche questo è interessante! Che cosa attende all'arrivo i runners che hanno corso per oltre 210km nella tundra gelata dell'Alaska? Un posto caldo pronto ad accoglierti? Ma no! Tutto quello che hai è una tenda riscaldata dove aspettare un piccolo aereo che – condizioni meteo permettendo – prima o poi arriverà e ti riporterà indietro ad Anchorage!
Ah dimenticavo! Sapete perché dico sempre che il percorso è di oltre 210km? Perché non il percorso non è mica segnato! Se sei fortunato e non nevica puoi seguire le orme di chi è davanti a te. E se nevica? Vabbè per adesso non ci voglio pensare!
Quindi per affrontare questa gara ci si deve portare dietro tutto l'essenziale. Il che significa che - oltre a correre - si deve trainare una slitta. Facile, direte voi! Beh certo facile per un paio d'ore. Facile se la slitta non avesse un carico di minimo 20 chili! Facile se non si ribaltasse ad ogni minimo dislivello o anche solo ad ogni buca! Ecco allora che il grande lavoro di preparazione riguarda anche che cosa metterci dentro per cercare di ridurre al massimo il peso. Ma come si va a ridurre il peso di fronte all'ipotesi di passare quattro notti in mezzo al selvaggio Alaska, in pieno inverno, a temperature che possono andare oltre i -40??? Beh ve lo confesso questo ancora non lo so! Quello su cui mi sto concentrando ora è abituare il mio corpo a trainare la slitta trainando alternativamente un copertone o una slitta vera e propria quando sono in montagna. (vedi foto)
Per non dilungarmi evito la descrizione del materiale, anche se questa potrebbe essere la parte più divertente. Ma a questo proposito vi citerò che cosa c'è scritto nel sito della gara in merito al materiale obbligatorio: "se avete bisogno di qualcuno che vi dica di che cosa avrete bisogno quando sarete in mezzo al nulla di pieno inverno in Alaska, beh! allora state andando nel posto sbagliato".
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